La storia di un pitbull incinta che viveva in un rifugio adottato da una coppia amante dei cani. Cosa turbava quel povero esemplare da non poter partorire?
Chris e Mariesa erano una giovane coppia appena sposata che aveva realizzato il primo dei loro sogni di una vita: una casa con un enorme giardino, pronta ad ospitare quello il loro secondo sogno, un cucciolo da adottare e a cui dare tutto l’amore possibile. Il giorno in cui si recarono al canile, Mariesa non era sicura che sarebbe riuscita a resistere a tutti quei cani che aspettavano di essere adottati, e pensava che sceglierne uno sarebbe stato impossibile. Appena varcata la soglia del canile però il suo sguardo cadde su un cane in particolare, che aveva bisogno del suo aiuto più di chiunque altro e più di quanto la stessa Mariesa avrebbe mai potuto immaginare.
Il cane che le si era avvicinato e aveva iniziato a leccarle la mano era un bellissimo pitbull, ed era visibilmente incinta. Mariesa capì immediatamente che quel cane aveva bisogno di tutto il suo amore e che i suoi cuccioli meritavano di nascere in un ambiente sano e amorevole, un posto da poter chiamare casa. Tuttavia presto lei e Chris vennero a conoscenza di qualcosa che li portò ad interrogarsi sulla loro scelta. Avevano fatto bene ad adottare quel cane sfortunato che rispondeva al nome di Storie?
Mariesa si era subito affezionata al pitbull, che aveva una storia sfortunata alla spalle. Il precedente padrone era proprietario di un allevamento di cani, ma una volta scoperta la gravidanza di Storie aveva deciso di sbarazzarsene per via dei costi e dell’impegno troppo grande che avrebbero richiesto i cuccioli. Mariesa continuava a guardare quel cane con gli occhi lucidi chiedendosi chi mai avrebbe potuto abbandonare un animale tanto bisognoso di cure.
La coppia era decisa a portare via Storie dal rifugio quanto prima, quel posto era già poco adatto ad un cane normale, figuriamoci ad un esemplare incinta e a dei cuccioli appena nati! Prima di poter portare Storie nella sua nuova casa c’erano però delle procedure da rispettare. Prima di tutto un veterinario avrebbe dovuto visitare il cane per un controllo, ma le cose si fecero complicate non appena il dottore iniziò l’ecografia…
Chris e Mariesa avevano esperienza con i cani, e in particolare con i pitbull: entrambe le loro famiglie erano amanti degli animali e così erano cresciuti circondati da amici a 4 zampe. Ma ciò nonostante non era assolutamente pronti ad affrontare una situazione come quella di Storie. Il personale del rifugio aveva informato la coppia che Storie era praticamente pronta a partorire da giorni, ma per qualche motivo il parto non era ancora avvenuto. Quale poteva essere il problema?
Mentre cercavano di ponderare la loro decisione, Storie continuava ad implorare Mariesa con lo sguardo: aveva bisogno di un posto sicuro per far nascere i propri cuccioli. La donna continuava ad essere combattuta, aveva instaurato un legame immediato con il pitbull e sapeva che aveva bisogno del suo aiuto, ma sia lei che Chris sapevano di non poter accogliere Storie e i suoi 7 cuccioli, era una spesa troppo grande.
Ma Mariesa non sembrava in grado di staccare gli occhi dal cane, così Chris suggerì quella che sembrava la soluzione più pratica: avrebbero accolto temporaneamente Storie e i suoi cuccioli, in modo da dare loro un posto sicuro dove nascere mentre il rifugio si occupava di trovare delle famiglie pronte ad adottarli. L’idea era ottima, ma rimaneva il problema più grande. Perché Storie non aveva ancora partorito, anche se aveva superato la data prevista?
Ci doveva essere una ragione per cui Storie non era in grado o non voleva dare alla luce i suoi cuccioli. Chris e Mariesa erano preoccupati, così avevano iniziato a cercare online delle risposte al problema, cercando di capire se fosse possibile che un cane ostacolasse il suo stesso parto. La gente infatti tende a sottovalutare l’intelligenza degli animali, la ricerca ha dimostrato che spesso sperimentano stress e traumi legati ai rifugi, e che i cani incinta sono più suscettibili a questi fenomeni. Una casa amorevole come quella di Mariesa e Chris sembrava la risposta al problema di Storie, sempre che fossero ancora in tempo. C’era infatti la possibilità che perdesse i suoi cuccioli.
La coppia si rese conto che le cose potevano degenerare rapidamente. Se Storie avesse ostacolato ancora il parto era probabile che perdesse i suoi cuccioli, e che anche la sua vita potesse essere in pericolo. Dovevano portare Storie via dal rifugio il prima possibile. Prenotarono così una visita dal veterinario, lasciapassare obbligato per l’affidamento.
Quando la coppia arrivò, il veterinario fece un’ecografia al cane ma i risultati lasciarono il dottore a bocca aperta. Doveva esserci sicuramente un errore, non poteva credere ai propri occhi, così decise di controllare di nuovo. Il risultato dell’ecografia però era sempre lo stesso. Cosa stava succedendo a Storie e ai suoi cuccioli?
Quello che il veterinario aveva visto avrebbe cambiato le carte in tavola. Mariesa aveva capito che qualcosa non andava, sentiva un peso nel petto. Quanta sfortuna poteva avere quel povero cane? Il dottore fece un respiro profondo prima di comunicare alla coppia di aver trovato un’anomalia nell’utero di Storie. Si aspettava infatti di trovare tra 6 e 7 cuccioli, ma non era così. Ecografia alla mano iniziò a mostrare i contorni ai nuovi padroni di Storie, contando i cuccioli nel suo ventre. Man mano che continuava a contare, lo shock di Mariesa e Chris aumentava. Era stato detto loro che Storie avrebbe avuto sei cuccioli, ma l’ecografia aveva rivelato ben altro. I cuccioli pronti a nascere non erano 6 ma ben 12.
Era chiaro che il problema fosse più serio di quello che pensavano. Storie sarebbe stata bene? Era in grado di far nascere tutti e 12 i cuccioli? Il veterinario li rassicurò, i cuccioli stavano tutti bene, l’unica cosa che potevano fare era portare a casa il cane e prepararsi al parto. Se il parto non fosse avvenuto nelle successive 48 ore avrebbero dovuto optare per un cesareo. Quello che la coppia non sapeva era che Storie aveva un’ottima ragione per aspettare.
Chris e Mariesa erano molto stressati, Storie rischiava di perdere i suoi cuccioli e addirittura la vita. Le successive 48 ore erano cruciali, così Mariesa decise di alleviare la tensione preparando una stanza dove il cane potesse partorire in serenità. Parecchi cuscini e coperte erano state disposte a terra affinché Storie potesse stare comoda, e i suoi nuovi padroni avevano addirittura acceso delle candele per rendere l’ambiente più rilassato.
Le ore passavano e la coppia controllava Storie a intervalli regolari, coccolandola e rassicurandola. Non potendo fare altro decisero di andare a letto, si sarebbero alzati a turno nel cuore della notte per controllarla. Ma prima che potessero farlo un rumore li svegliò. Pensarono subito al peggio, e si precipitarono nella stanza di Storie. Certamente non si aspettavano lo spettacolo che si trovano di fronte agli occhi.
Varcata la soglia trovarono Storie e i suoi 12 cuccioli, i più dolci che avessero mai visto. Era riuscita a farli nascere tutti, eppure rimaneva una domanda senza risposta: perché aveva aspettato così a lungo per farli nascere, rischiando di perderli?
La risposta arrivò poco dopo. Quando i cani danno alla luce i cuccioli nel rifugio è spesso stressante, sia per la madre che per la prole. Era come se Storie fosse consapevole che il rifugio non era un buon ambiente per partorire, e per questo avesse deciso di aspettare che qualcuno la salvasse. Nel frattempo i giorni passavano, Storie si prendeva cura dei suoi cuccioli e Mariesa e Chris sapevano che il momento in cui sarebbero stati adottati e si sarebbero dovuti separare dalla mamma e da loro era vicino. Per quanto straziante non avevano scelta, era la cosa giusta da fare. Così, a 10 settimane, i cuccioli furono portati nella loro nuova casa. Nel frattempo però un uomo si era fatto avanti per adottare Storie. Cosa avrebbero fatto Chris e Mariesa?
La storia del pitbull e dei suoi cuccioli era diventata virale sui social, e il proprietario di una fattoria si era fatto avanti. Aveva altri cani e ettari di terreno, Storie avrebbe avuto compagnia e sarebbe stata libera di scorrazzare in giro. La coppia era restia a separarsi dalla loro amica a 4 zampe, ma allo stesso tempo volevano solo il meglio per lei. Decisero così di incontrare l’uomo che voleva adottarla.
Tra lui e Storie fu amore a prima vista, Mariesa l’aveva salvata ma in quel momento comprese che il destino del cane era quell’uomo e quella fattoria. Storie ha avuto il suo lieto fine, ma ci sono molti cani che invece non sono stati altrettanto fortunati. Frannie è una di loro.
Anche lei, pesantemente incinta, era stata portata in un rifugio poco prima del parto, e messa in lista per l’eutanasia. Il rifugio di Houston dove era stata portata era al limite del sovraffollamento, era quindi comune finire sulla lista per l’eutanasia anche per animali perfettamente sani, ma che sfortunatamente nessuno sembrava disposto ad adottare.
L’organizzazione cinofila “Best Friends”, che collaborava con il rifugio, era venuta a conoscenza della storia di Frannie, e aveva deciso che avrebbe evitato con ogni mezzo che la mamma e i suoi cuccioli andassero incontro ad una fine orribile. La storia di Frannie venne postata su tutti i social, e attirò l’attenzione di Marnie Anderson, amante dei cani e direttore esecutivo di Mama Dog Rescue, un’organizzazione che si occupava di cani incinte destinati al macello. Marnie chiese quindi di portare Frannie in Utah, dove aveva sede la sua organizzazione.
Kim, un’impiegata di Best Friends, si rese disponibile per il viaggio. Aveva attrezzato il retro della sua auto con teli e cuscini in modo che il cane potesse viaggiare comodamente. “Penso che Frannie fosse così sollevata di essere fuori dal rifugio che si è semplicemente goduta la vista dal retro della macchina”, dice Kim, che si fermava ogni poche ore per camminare con la cagnolina incinta e sgranchirsi le gambe. Giunti a metà strada i duo si fermò per la notte, Kim continuava a contare i chilometri che la separavano dall’addio alla sua nuova amica, aveva voglia di piangere e in quel momento si rese conto che si era innamorata di Frannie e della sua dolce natura, e che separarsi sarebbe stato straziante, ma sapeva che con Marnie sarebbe stata in ottime mani.
Arrivate in Utah, Frannie era ormai pronta al parto. I traumi subiti resero però il tutto troppo pesante per la povera cagnolina, e fu necessario ricoverarla d’urgenza per poterle salvare la vita. Mentre Frannie si riprendeva a fatica, alcuni dei suoi cuccioli cominciarono a stare male. Uno dopo l’altro cominciarono a mostrare i sintomi di quella che viene chiamata “sindrome del cucciolo che si affievolisce”. Dovevano essere curati, e alla svelta.
Marnie passò un’intera settimana al loro capezzale. Li incoraggiava, li accudiva, li coccolava e continuava a somministrargli medicinali nella speranza che tutti e 9 potessero salvarsi. Dopo 7 giorni miracolosamente tutti i cuccioli stavano bene, e anche Frannie si era ripresa. Ormai Marnie si era legata a loro, e lo stesso avevano fatto mamma e cuccioli, che non riuscivano a smettere di leccare la loro salvatrice e di dimostrarle il loro affetto.
Prima che se ne rendesse conto per Marnie era giunto il momento di dire addio a Frannie e ai suoi cuccioli. La sua storia era diventata virale, centinaia di persone avevano seguito con il fiato sospeso le tappe del suo viaggio, sperando che tutto andasse bene. Poche settimane dopo il parto tutti i cuccioli vennero adottati. Ma che ne è stato di Frannie?
Frannie è stata adottata da una signora di nome Loraine, che stava cercando un cane adulto e in forma per poterle fare compagnia durante le lunghe escursioni che era solita fare tra le montagne dello Utah. Nel momento in cui si sono incontrate per la prima volta è successo esattamente quello che era accaduto a Storie e al suo nuovo padrone, amore e connessione a prima vista. Dopo l’incontro Frannie era rimasta ancora un po’ con Marnie per poter riprendere del tutto le forze, ma arrivato il giorno in cui Loraine si era recata a prenderla era stato come tornare a casa per entrambe. Oggi Frannie vive felice con i suoi proprietari tra le montagne dello Utah e di tanto in tanto torna a trovare Marnie, la donna che l’aveva salvata.
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