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Black Friday, storie di ordinaria follia

Si avvicina l'evento del Black Friday: ecco una serie di storie assurde accadute in questo giorno.

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Il Black Friday è alle porte, il giorno quest’anno è venerdì 26 novembre, ultimo venerdì del mese, e migliaia di consumatori incalliti fremono in tutto il mondo. La tradizione americana dei grandi sconti che seguono il giorno del Ringraziamento, e che di fatto aprono le danze allo shopping natalizio, si è ormai estesa a tutti i paesi e il termine Black Friday è entrato in uso nel vocabolario comune. L’espressione Black Friday sarebbe stata coniata a Filadelfia e deriverebbe dal traffico congestionato che seguiva il giorno del Ringraziamento e che metteva a dura prova la polizia locale, rendendo di fatto impossibile far defluire le auto dalla città. Secondo altri il termine sarebbe nato dall’usanza dei commercianti di annotare sui libri contabili perdite, in rosso, e guadagni, in nero, per cui il Black Friday indicava un giorno particolarmente proficuo per i rivenditori perchè coincideva con l’inizio dello shopping di Natale.

Oltre che per gli sconti, il Black Friday è diventato famoso anche per le scene di ordinaria follia ed episodi curiosi che nel corso degli anni hanno riempito le pagine di cronaca dei quotidiani mondiali.

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Tradizionalmente il Black Friday è il giorno in cui gli idraulici statunitensi guadagnano di più. La concomitanza con il Giorno del Ringraziamento vede infatti in media il doppio degli interventi necessari per liberare i lavandini rimasti intasati dai resti del cibo preparato per l’occasione.

La tradizione del Black Friday è stata rotta per la prima volta da Walmart nel 2011, che contrariamente agli anni passati, quando le porte dei negozi della catena venivano aperti la mattina del venerdì nero, decise di aprire i suoi store la sera del giorno del Ringraziamento.

Tra le storie di ordinaria follia che accompagnano il Black Friday c’è senza dubbio quella di una coppia americana che ha atteso in fila per 14 ore per poter entrare in un negozio. Un’attesa del genere potrebbe portare a pensare che la coppia volesse comprare l’ultimo modello di un televisore di ultima generazione in super sconto, o qualche capo firmato a prezzi imbattibili. I due invece hanno atteso più di mezza giornata per acquistare una coppia di asciugamani al prezzo pieno di 2 dollari.

Il venerdì nero negli USA è noto soprattutto per le file chilometriche fuori dai negozi. Gli americani cominciano a disporsi in fila nelle prime ore del Black Friday per essere tra i primi a varcare le soglie degli store e accaparrarsi le occasioni migliori. Nel 2016 a St George, in Utah, uno dei negozi della catena Target ha segnato uno storico record. In attesa c’erano infatti così tante persone che gli addetti alla sicurezza impiegarono più di un’ora per far entrare all’interno del negozio tutti i consumatori in attesa.

Il record di persone in fila si è avuto invece nel 2013 a New York. Fuori dai grandi magazzini Macy’s si erano riunite infatti quasi 9 mila persone, tutte in attesa di dedicarsi ad una giornata di shopping folle.

E c’è anche chi, dopo ore di attesa, si è visto negare la possibilità di entrare in negozio e usufruire degli sconti folli. È la vicenda di un uomo del Texas, raccontata sui giornali locali, che dopo ore di fila d’attesa fuori da uno dei grandi magazzini della città ha ben pensato di azzuffarsi con quello che pensava essere un semplice concittadino che tentava di intrufolarsi nella fila e superare chi come lui era in attesa dalle prime ore del giorno. L’uomo in realtà era uno degli addetti alla sicurezza dello store. Inutile dire che a nulla sono valse le scuse del texano: per lui quell’anno il Black Friday è stato davvero una giornata nera.

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Le file chilometriche portano anche a storie di follia vera e propria e ad episodi più bizzarri e divertenti. Le cittadine americane sono state spesso teatro di episodi sopra le righe legati al Black Friday e alla corsa allo sconto. Nel 2012 a Chicago due uomini si sono azzuffati per l’ultimo parcheggio disponibile fuori da uno dei centri commerciali della città. L’anno dopo, all’interno di un ipermercato, una donna ha ben pensato di vaporizzare uno spray urticante al peperoncino nell’aria, nel tentativo di aggiudicarsi l’ultima Playstation WII sullo scaffale, scontata dell’80%.

I reparti di elettronica sono da sempre quelli in cui si registrano gli episodi più folli. Nel corso degli anni sono state teatro di vere e proprie resse e corse all’articolo più scontato, di furti di articoli dai carrelli e di azioni incrociate di intere famiglie a caccia d’affari. L’episodio più folle ha avuto luogo nel giorno del Ringraziamento del 2008 in uno dei negozi Walmart di New York.

Più di 3 mila persone erano in fila fuori dai cancelli del negozio, molti di loro erano lì da più di 24 ore e aspettavano trepidanti l’apertura delle 5. Alle 4.55, ormai esasperati dall’attesa, la folla decise di sfondare i cancelli con una vera e propria carica umana, facendo irruzione nel negozio e travolgendo i commessi colti di sorpresa. Si registrano centinaia di feriti, sia tra il personale del negozio che tra i clienti, ormai totalmente impazziti e concentrati solo sull’acquisto. L’episodio fece scalpore anche per le difficoltà di intervento incontrate da polizia e ambulanze accorse sul posto per prestare aiuto, che vennero letteralmente ostacolate dalla folla incurante dei feriti e impegnata nello shopping.

Spesso il Black Friday è sinonimo di truffa. Si rischia infatti di rimanere vittime della cosiddetta psicosi di acquisto. Infatti, secondo un'indagine condotta qualche anno fa da Dana Mattioli per il Wall Street Journal, i prezzi vengono gonfiati rispetto alla settimana di vendita precedente di una media del 35%.

Per esempio, secondo alcuni dati del 2011, un televisore 46 pollici LCD, che durante il Black Friday veniva venduto mediamente a quasi 1500 dollari, un mese prima veniva venduto, sempre mediamente, a 1000. O ancora, giocattoli per bambini che vedono il proprio prezzo raddoppiato proprio durante il Black Friday. L’elenco delle truffe legate al giorno di shopping più pazzo dell’anno è lungo, come è lungo l’elenco delle strategie messe in atto per abbindolare i clienti e aumentare i guadagni.

Il Black Friday regala però anche storie bizzarre e divertenti. Qualche anno fa la commessa di un negozio, nel tentativo di aiutare i colleghi della sicurezza impegnati nel controllo delle persone in attesa, fece l’errore di aprire una porta laterale. L’intento della donna era quello di portare del caffè ai colleghi, ma la folla lo percepì come un segnale di apertura dello store e si precipitò verso la porta aperta. La commessa riuscì a spostarsi in tempo e, incredibilmente, non versò neanche una goccia di caffè sul pavimento. Questa non è però l’unica storia di porte sbagliate durante il Black Friday.

C'è anche chi, per stanchezza, ha sbagliato porta e ha scelto di aspettare dietro quella sbagliata, vedendosi scavalcato da tutti quelli che avevano aspettato dietro quella giusta. È ciò che è successo ad un utente, che ha raccontato la sua storia ad un quotidiano locale, e che, avendo sbagliato ingresso, si è visto soffiare l’affare a pochi palmi dal naso, anticipato di qualche secondo da un altro compratore.

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