Le Olimpiadi di Tokyo sono vicine: ecco la classifica di alcuni nomi delle star dell’NBA che vi prenderanno parte e di quelle che purtroppo non ci saranno
Le Olimpiadi di Tokio si avvicinano e tanti cestisti hanno già dichiarato se saranno presenti o meno. Chi per infortunio, chi per presenziare ad altri eventi, alcune delle star più note purtroppo non parteciperanno alla giocata di partite che saranno di certo memorabili. Abbiamo provato a stilare una classifica, per prepararci a vedere le nostre stelle del parquet in uno scenario da sogno. Siamo partiti dagli States per arrivare alla nostra bella Italia, per tirare il fiato e arrivare a scoprire chi è il primo delle star e se parteciperà o meno. Siete pronti? Buona lettura!
Dal team US, James Lebron ha deciso che non ci sarà. Lo ha raccontato in maniera perentoria durante la sua ultima intervista: "Dovrò preoccuparmi della squadra dei Looney Tunes", ha spiegato sorridendo e alludendo all'uscita nelle sale di Space Jam 2. Lebron, conosciuto anche con l'acronimo LBJ e con vari soprannomi tra i quali King James (Re James), The Chosen One (Il prescelto), è considerato uno dei migliori cestisti di tutti i tempi. Al 2021 è il terzo miglior marcatore della storia NBA nella stagione regolare dietro Karl Malone e Kareem Abdul-Jabbar, oltre che il miglior marcatore di tutti i tempi nei play-off NBA e il secondo di sempre nelle Finals dopo Jerry West.
È il giocatore che detiene il maggior numero di vittorie nei play-off NBA, e oltre al record assoluto di punti segnati nella postseason, ha anche il record di recuperi e rimbalzi difensivi. James è considerato uno dei giocatori più versatili della storia dell'NBA, ed è stato paragonato agli Hall of Famer Oscar Robertson, Magic Johnson e Michael Jordan. Ha vinto 4 volte il premio di miglior giocatore della Lega (quarto record di sempre dopo Kareem Abdul-Jabbar, con 6 titoli, Bill Russell e Michael Jordan, con 5 titoli) ed è considerato tra i migliori cestisti nella storia di questo sport.
Anche Davis dal team USA non sarà presente alla partita. Alle prese con l’infortunio che lo ha costretto a rinunciare al finale di stagione con i Lakers e concentrato su altri obiettivi: il Team USA e le Olimpiadi di Tokyo non rientrano al momento fra questi.
Davis è di certo un giocatore versatile e dinamico, in grado di coprire sia il ruolo di ala forte che di centro. La sua performance risulta decisiva sia nella fase offensiva, nel corso della quale fa uso del suo notevole repertorio in post basso, sia in quella difensiva, tanto al rimbalzo quanto, soprattutto, nelle stoppate, statistica nella quale è stato il migliore in NBA nelle stagioni 2013-14, 2014-15 e 2017-18. Proprio in virtù di queste caratteristiche, è considerato uno dei migliori giocatori dell'NBA e una delle migliori ali grandi di sempre.
Un altro nome dei big che continua a circolare è quello di Leonard, che lo scorso marzo ha sottolineato come il suo desiderio fosse quello di prendere parte alla competizione dell’anno con il Team USA (e ritrovare in panchina coach Gregg Popovich). Leonard sogna la medaglia d’oro olimpica. E questo sogno potrebbe essere rincorso alle Olimpiadi di Tokyo del 2021.
Kawhi Leonard e Gregg Popvich sono stati insieme per ben sette stagioni a San Antonio. Insieme hanno vinto l’ultimo titolo della dinastia Spurs, nel 2014, con Kawhi come MVP delle Finals. Ora, dopo essere passato per i Toronto Raptors e i Los Angeles Clippers, potrebbe tornare a collaborare con l’allenatore che l’ha reso grande. Popovich guiderà Team USA, per la prima volta da head coach, alle Olimpiadi di Tokyo.
Stando a quanto racconta The Athletic, nonostante l’età che avanza, il n°30 degli Warriors starebbe pensando all’ipotesi di entrare nel roster: 50% sì, 50% no, con gli appassionati di pallacanestro che sperano che la scelta tenda verso la prima ipotesi. Anche Curry dal Team USA, è considerato il migliore tiratore della storia nonché uno dei migliori giocatori di sempre, detiene il record per il maggior numero di triple messe a segno in una stagione (402 nell'annata 2015-2016) e il secondo per triple realizzate in una singola partita (13 il 7 novembre 2016, record successivamente superato da Klay Thompson); è inoltre secondo per numero totale di triple dietro al solo Ray Allen.
Zach LaVine, All-Star in questa stagione, è pronto a prendersi spazio sul parquet alle Olimpiadi. Dovrebbe rientrare fra la lista dei convocati con grande zelo dei tifosi. Dopo un'unica stagione in NCAA con gli UCLA Bruins (chiusa con quasi 10 punti di media), Lavine viene scelto alla 13ª chiamata del Draft 2014 dai Minnesota Timberwolves.
Viene poi selezionato, insieme a Giannīs Antetokounmpo, Mason Plumlee e Victor Oladipo, come partecipante alla gara delle schiacciate dell'NBA All-Star Weekend 2015, evento vinto il 14 febbraio 2015 con una prestazione da molti considerata come una delle migliori degli ultimi anni. Tale risultato è stato ripetuto l'anno successivo nell'edizione svoltasi il 13 febbraio 2016 a Toronto.
Zion Williamson è uno di quelli che spera nella convocazione, e che già da un po’ ha dato la sua disponibilità. Nel suo caso i Pelicans gli hanno garantito già qualche settimana di riposo e la prima scelta assoluta al Draft 2019 non vede l’ora di ritornare in palestra.
Williamson è un professionista nella NBA con i New Orleans Pelicans. Uno dei prospetti più polarizzanti e seguiti della storia, Williamson è stato selezionato come prima scelta assoluta al Draft NBA 2019 dai New Orleans Pelicans. Impiegato come ala grande, è dotato di una notevole esplosività e un grande controllo del suo corpo che lo rendono uno dei giocatori più spettacolari di tutto il panorama cestistico.
Un altro sì molto pesante è quello arrivato da Damian Lillard - già in palestra ad allenarsi dopo la cocente eliminazione al primo turno contro Denver: a lui verranno affidate le chiavi del quintetto del Team USA, a meno che non arrivi qualche altra grande adesione.
Oltre ad essere un eccellente cestista, Lillard è anche un noto rapper rapper statunitense, professionista nella NBA con i Portland Trail Blazers. Viene soprannominato Dame Dolla (nome d'arte da rapper) e Logo Lillard per i suoi tiri da centrocampo. Giocatore dotato di grande personalità e professionalità, di ruolo playmaker, è molto forte nella metacampo offensiva con ottime conclusioni sia dalla media distanza che da 3 punti, talvolta anche da lunghe distanze, mentre è debole nella metacampo difensiva.
Il giovane leader dei Boston Celtics, già fuori dai playoff al primo turno, potrebbe essere uno dei campioni su cui fondare il quintetto del Team USA: tra qualche settimane scioglierà le riserve, ma stando a quanto raccontato da The Athletic, Tatum farà parte della spedizione. Considerato uno dei giovani più promettenti di tutta la NBA e paragonato a grandi campioni del passato come Kobe Bryant e Paul Pierce è stato selezionato come terza scelta assoluta dai Boston Celtics nel Draft NBA 2017.
Detiene il record per il giocatore più giovane della storia dei Boston Celtics a raggiungere i 60 punti in una partita, e il record per l'unico giocatore della storia dei Boston Celtics ad aver raggiunto 50 o più punti in una partita in più di un’occasione nella stessa stagione.
Considerato uno dei migliori playmaker e passatori di sempre, Chris Paul, playmaker dei Phoenix Suns, è stato nominato Rookie of the Year nel 2006 e ha collezionato undici convocazioni all'NBA All-Star Game. Dotato di grande visione di gioco, Paul è in grado di consegnare molti assist ai compagni, oltre ad avere un'ottima abilità di palleggio, tiro dalla media distanza ed essere un ottimo difensore; caratteristiche queste che rendono il cestista una preziosa risorsa per il team statunitense in vista delle Olimpiadi di Tokio 2020. Paul è infatti un volto noto del Team USA di NBA.
Con la Nazionale statunitense, oltre ad aver partecipato ai campionati mondiali del 2006, prende parte ai vittoriosi Giochi olimpici di Pechino 2008 e a quelli di Londra 2012, vincendo per la due volte consecutive l'oro. Dedicherà la medaglia al nonno, morto all'età di soli 61 anni.
Altra grande risorsa del Team USA è Kevin Durant, ala piccola o ala grande dei Brooklyn Nets. Considerato uno dei migliori realizzatori della storia del basket, con la nazionale statunitense ha vinto la medaglia d'oro ai Mondiali in Turchia nel 2010, alle Olimpiadi di Londra del 2012 e di Rio de Janeiro 2016. È stato eletto MVP della stagione NBA 2013-2014, ed è poi diventato campione NBA nelle stagioni 2016-17 e 2017-18 con i Golden State Warriors, a discapito dei Cleveland Cavaliers, venendo anche eletto MVP di entrambe le Finals.
Ala piccola molto versatile, Durant è un giocatore estremamente abile nella metà campo offensiva, tanto da essere considerato uno dei più grandi attaccanti della storia della NBA, ma nel corso degli anni ha saputo migliorarsi anche in difesa, dimostrandosi tra le altre cose un ottimo stoppatore. Bravo anche in post, è un micidiale tiratore sia da 2 che da 3 punti e spesso ritenuto, per efficienza, range e volume di tiro, uno dei migliori tiratori di sempre. Il suo fade-away, difficilmente contestabile, è stato paragonato a quello di Dirk Nowitzki, al quale Durant si è ispirato.
Nelle fila del Brooklyn Nets troviamo un altro protagonista della Nazionale statunitense, Blake Griffin, ala grande nella squadra della Grande Mela. Ottimo rimbalzista e realizzatore, Griffin è dotato di grande elevazione, caratteristica che gli ha permesso di vincere uno Slam Dunk Contest nel 2011; è inoltre un buon assist-man. Il giocatore rappresenta una scommessa per la Nazionale. Dopo una serie di infortuni e di stagioni caratterizzate da scarsa motivazione, il giocatore sembra essere tornato ai livelli di un tempo, complice anche la dose di ottimismo infusa dal passaggio ai Brooklyn Nets.
Griffin non ha l’atletismo di inizio carriera, ma è un giocatore intelligente e furbo, un veterano che dovrà trovare il modo di cavarsela in campo (anche ricorrendo a trucchetti del mestiere) e soprattutto porta una dimensione di playmaking che nessun altro lungo ha nel roster.
La giovane star degli Atlanta Hawks, Trae Young, è dispiaciuto di non essere stato scelto per la selezione preliminare per le olimpiadi di Tokyo 2020. “Mentirei se ti dicessi che non ci sono rimasto male, sono dispiaciuto” ha detto la quinta scelta assoluta al draft del 2018.
La stagione di Trae Young sta impressionando tutti: 29.9 punti di media e quarto posto come miglior marcatore della lega dietro a James Harden (35.2), Giannis Antetokounmpo (30.0) e Damian Lillard (29.9). Oltre ai tanti punti, la point guard di Atlanta è anche uno dei migliori passatori della lega, con i suoi 9.1 assist di media a partita si posiziona al secondo posto nella classifica dei migliori assistman, dietro a Luka Doncic (10.7).
È considerato uno dei migliori cestisti in attività, e uno dei migliori realizzatori della storia grazie al suo step back. Parliamo di James Harden, guardia e playmaker nei Brooklyn Nets. Soprannominato The Beard a causa della sua folta e distintiva barba, Harden è un uomo di record. È stato il primo giocatore nella storia della NBA a fare una tripla doppia da 60 punti in una partita, e insieme a Wilt Chamberlain, Elgin Baylor, Michael Jordan, Kobe Bryant e Damian Lillard è l'unico ad aver segnato almeno 60 punti in più di un'occasione. Harden, insieme a Bill Walton, è poi l'unico giocatore ad aver vinto sia l'NBA Sixth Man of the Year, sia l'NBA Most Valuable Player.
Ma non finisce qui: Harden è stato infatti il primo giocatore nella storia della NBA a realizzare una tripla doppia da 30 punti al debutto con una franchigia. Un giocatore prezioso per la Nazionale statunitense, in cui conta 25 presenze per un totale di 248 punti realizzati e con la quale ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Londra 2012 e al Mondiale di Spagna 2014.
La schiera di cestisti dei Brooklyn Nets pronti a prendersi un posto in nazionale continua con Kyrie Irving, playmaker nella squadra newyorkese. Giocatore molto agile, veloce, dotato di gran controllo palla e ottimo palleggio, molto abile nell'effettuare crossover, a finire al ferro con lay up e reverse, crearsi i tiri e a tirare da 3 punti. È bravo anche a segnare nei clutch time. È anche uno dei migliori interpreti della tecnica del "jelly lay up" che consiste nell'imprimere un effetto alla palla tale che essa rimbalzi sul tabellone prima di entrare in rete. Irving è un veterano del Team USA.
Nel Mondiale 2014 in Spagna vince il premio di miglior giocatore, mentre alle Olimpiadi di Rio 2016 vince la medaglia d'oro con gli Stati Uniti battendo nettamente la Serbia nella partita decisiva (in cui lui ha segnato solo 4 punti). Diventa così il quarto giocatore della storia a vincere il titolo NBA e la medaglia d'oro alle Olimpiadi nello stesso anno dopo LeBron James, Michael Jordan e Scottie Pippen.
Altro cestista pronto a diventare protagonista delle Olimpiadi di Tokio è Russel Westbrook, playmaker dei Washington Wizards. Westbrook detiene il record di triple doppie realizzate in una stagione NBA, ossia 42 nella stagione 2016-17, nonché il record di triple doppie all-time nelle partite di regular-season, 184. Considerato uno dei migliori cestisti dell’NBA e della sua generazione, Westbrook è l'unico giocatore nella storia della NBA ad aver realizzato per quattro volte di cui tre consecutive (2017, 2018, 2019 e 2021) una tripla doppia di media stagionale (per punti, assist e rimbalzi). Solo Oscar Robertson era riuscito nell'impresa di una tripla doppia stagionale di media nel 1962.
Viene convocato per la prima volta in Nazionale da Mike Krzyzewski per partecipare al Campionato Mondiale di Turchia del 2010, insieme al (all'epoca) compagno di squadra Kevin Durant, con la quale vince la medaglia d'oro. Partecipa poi alle Olimpiadi del 2012 vincendo la medaglia d'oro, ma decide, come molti altri atleti della NBA, di non partecipare alle successive Olimpiadi di Rio De Janeiro del 2016.
Volto nuovo per la Nazionale è invece la guardia dei Miami Heats, Victor Oladipo, già selezionato dagli Orlando Magic come seconda scelta assoluta al draft NBA 2013, per poi essere nominato durante la sua prima stagione nel primo quintetto dell'NBA All-Rookie Team. La presenza del giocatore è però fortemente compromessa dagli infortuni degli ultimi mesi.
“Non è stato ancora annunciato in maniera ufficiale, ma ci sono buone possibilità che Oladipo salterà tutta la prossima stagione”. Un fulmine a cielo già coperto verrebbe da dire, viste le continue ricadute degli ultimi anni dell’ex giocatore di Pacers e Rockets hanno limitato il suo impatto, mai tornato a essere l’All-Star di qualche stagione fa. Indiscrezioni da Miami raccontano di come Oladipo abbia combattuto per oltre un mese contro ogni tipo di guaio fisico, prima di arrendersi all’evidenza del fatto che l’unico modo per uscirne fosse l’operazione (e la conseguente conclusione anticipata della stagione). Dal 2019 a oggi dunque un’interminabile sequenza di infortuni ne hanno rallentato prima e messo ora in discussione il proseguimento della carriera.
La squadra statunitense paga lo scotto della sovrapposizione del calendario NBA con quello delle Olimpiadi. Fino all’ultimo infatti,il team US dovrà aspettare risultati e qualificazioni per capire se aggiungere un certo giocatore alla squadra.
Il team USA quindi vive in fervida attesa, fra speranza e paura di non farcela. Chi ha dichiarato la sua disponibilità, di certo batterà sul parquet tanto desiderato, chi ancora vive giorni di attesa avrà la speranza di potersi contendere l’oro.
Fosse andato avanti con i Lakers, vista l'età, il rischio di non prendere parte alle gare della sua nazionale sarebbe stato ben più elevato. Adesso Marc Gasol ci starà pensando: nulla di ufficiale è ancora stato comunicato, ma immaginare la sua presenza sotto canestro (magari assieme al fratello per l'ultima volta) non è poi così improbabile. Centro di 211 centimetri, è bravo a giocare sia in difesa che in attacco dove si contraddistingue nei movimenti in post e in pick and roll. È anche un ottimo assist-man tanto da essere ritenuto uno dei migliori lunghi passatori del campionato NBA, oltre ad avere imparato a tirare da 3 punti più avanti in carriera.
Gasol fa parte della Nazionale spagnola dal 2006, con la quale ha vinto la medaglia d'oro ai mondiali del 2006 e del 2019. Nella prima occasione non avrebbe dovuto far parte della spedizione degli spagnoli, subentrando a Fran Vázquez nell'elenco finale dei convocati dopo l'infortunio di quest'ultimo.
Un'altra nazionale già qualificata alle Olimpiadi è quella argentina, che ha in Facundo Campazzo uno dei suoi leader tecnici (e non solo): un giocatore diventato importante anche in casa Nuggets, che spera di andare più in fondo possibile con Denver, ma che certamente non perderà l'occasione di far parte della spedizione per Tokyo. A livello tattico è una pedina indispensabile della nazionale argentina, un giocatore di cui non si può far meno grazie alla sua capacità di mettere in ritmo i compagni di squadra. La carriera di Campazzo non è stata tutta rosa e fiori. Inizia a farsi notare alle Olimpiadi di Londra 2012, non gioca molto ma comincia a rubare preziosi consigli ad uno dei mostri sacri del basket, Pablo Prigioni. La plantilla ufficiale del Real Madrid, squadra dove ha giocato fino al 2020 per poi passare ai Denver Nuggets, recita 181 cm, cifra a dir poco generosa. Campazzo ha di fatto ribaltato il mondo, un folletto in un mondo di giganti che ha saputo prendersi la scena grazie alla sua follia e alla sua immaginazione.
La point guard dei Nets, fuori per tutta la stagione causa infortunio e che nelle ultime settimane ha cercato in ogni modo di intensificare e accelerare il recupero, ha deciso di giocare con la Nigeria: il suo rientro in campo per le Olimpiadi (molto improbabile al momento) sarebbe un grande colpo per la nazionale africana. Dinwiddie può giocare sia da playmaker, che da guardia, è bravo a giocare in penetrazione, in isolamento, in pick and roll, a tirare da 3 punti, ad andare a concludere al ferro e a fornire assist ai compagni. La sua freddezza gli consente di essere decisivo nei clutch time.
Quest’anno non è stato un anno fortunato per la guardia dei Brooklyn Nets, colpita da una serie di infortuni che l’hanno tenuto lontano dal parquet di gioco. “Dopo più di sei mesi in disparte a causa di un infortunio al legamento crociato anteriore, Dinwiddie punta a giocare se i Nets riusciranno a raggiungere le Finals. Una fonte vicina alla guardia dei Nets dice anche che dopo aver trascorso la maggior parte della regular season in riabilitazione a Los Angeles, Dinwiddie ha intenzione di tornare in squadra il prima possibile. Dinwiddie è tornato sul campo con il noto allenatore NBA Olin Simplis, che lo ha allenato nel corso della sua carriera”, riporta il NY Daily News. E così Spencer potrebbe essere pronto anche per le Olimpiadi.
Il veterano della squadra è un'altra conoscenza NBA, pronto a fare il suo contributo e a far sì che i giovani compagni vadano dietro a quanto indicato da Mike Brown in panchina. Il 30 agosto 2015, Aminu con il D'Tigers della Nigeria ha vinto il Campionato FIBA Africa 2015 (AfroBasket) in Tunisia sconfiggendo l'Angola 74-65. È stato anche nominato nell'All-Star Five dell'Afrobasket 2015. Aminu ha indossato la maglia della Nazionale nigeriana alle Olimpiadi di Londra 2012
Con Minnesota quest'anno non ha mai avuto paura di poter perdere qualche giorno di allenamento con la sua nazionale a causa dei playoff - mai avvicinati dai T'Wolves: Josh Okogie è uno dei principali talenti di una nazionale piena di grandi atleti e di prospetti in orbita NBA. Iconica la partita che gli ha permesso di mettersi in mostra per la prima volta, nel 2019. Il rookie dei Minnesota Timberwolves si prende infatti la scena contro OKC con una serie di gesti atletici che hanno esaltato il suo pubblico.
Il primo arriva con 3'18" sul cronometro del secondo quarto: Okogie riceve da Karl-Anthony Towns e vola sulla testa di un Dennis Schroeder palesemente in ritardo. Canestro e fallo. Meno di un minuto dopo ecco ancora il 20enne protagonista: la scelta n.20 del Draft 2018 questa volta ruba una palla passata in malo modo da Steven Adams e conclude con una schiacciata a due mani. 8 punti finali per lui, ma certamente una serata da incorniciare.
C'è chi, come la Nigeria già qualificata alle Olimpiadi, ha tirato un sospiro di sollievo dopo l'eliminazione degli Warriors al play-in, in modo tale da liberare il prima possibile il proprio coach: Mike Brown, assistente a Golden State di Steve Kerr, siederà sulla panchina della squadra africana. Mike Brown non è mai diventato un cestista professionista e a questo si deve la sua giovanissima apparizione (27 anni) come vice-allenatore dei Washington Wizards dal ’97 al ’99. Il suo record, o meglio, quello di Bernie Bickerstaff, allenatore di quei Wizards, è di 60-72, non proprio positivo. Da molti viene definito un genio incompreso; dopo la parentesi con i Wizards siede sulla panchina dei San Antonio Spurs, negli anni in cui la squadra colleziona il record di 176-70 e un titolo NBA. Successivamente allena i Los Angeles Lakers e i Cleveland Cavaliers. Dal 2016 è coach dei G.S. Warriors e dal 2020 della Nazionale nigeriana.
Sì, la nazionale australiana non si è dimenticata di un idolo come Matthew Dellavedova, il cui contributo sul parquet riesce sempre ad andare ben oltre i punti segnati e i rimbalzi catturati. Quando giochi ai Cavaliers senza LeBron James poi, non ci sono neanche grossi problemi playoff da risolvere. Playmaker, Dellavedova è un giocatore dotato di grande foga agonistica, e gioca nelle fila della Team AUSSIE dal 2012. Con la nazionale australiana ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012 e alla Coppa del Mondo 2014 in Spagna. Veste di nuovo la maglia della nazionale durante le olimpiadi di Rio nel 2016, perdendo per un soffio la medaglia di bronzo contro la Spagna.
All’inizio dell’anno si vociferava che il playmaker australiano stesse pensando al ritiro, a seguito del trauma cranico riportato a Dicembre 2020. L’allarme sembra ora essere rientrato.
Un altro nome che probabilmente rivedremo in campo in Giappone - un altro tassello di un quintetto molto interessante di cui l'Australia potrà disporre (e anche lui con i Raptors a riposo già da un paio di settimane). Baynes ha indossato la maglia della Nazionale australiana in diverse occasioni: ha preso parte al Campionato Mondiale 2010 in Turchia, alle Olimpiadi di Londra del 2012, alle Olimpiadi di Rio del 2016 e al mondiale 2019 in Cina.
Durante le Olimpiadi del 2016 è costretto ad ingoiare un boccone amaro: l’Australia arriva ad un soffio dal gradino più basso del podio e perde la medaglia di bronzo contro la Spagna. Stessa sorte si ripete nel Mondiale di Cina. In quell’occasione è la Francia a soffiare la medaglia di bronzo ai Boomer. Quest’anno potrebbe essere l’anno della rivincita per lo sfortunato Baynes.
Di solito con i texani il problema playoff lo avrebbe costretto a dover rimandare il suo arrivo in gruppo in base ai risultati ottenuti in postseason: stavolta invece San Antonio non è riuscita a conquistare l'accesso ai playoff e così Patty Mills ha avuto il tempo di tirare il fiato e farsi trovare pronto dalla sua Australia (alla quale non dirà mai di no). Nel 2011, a causa del lockout NBA dovuto al mancato accordo della lega con i contratti dei giocatori, la stagione parte in ritardo e Mills si accasa temporaneamente ai Melbourne Tigers nel campionato australiano, poi passa in Cina ai Xinjiang Flying Tigers. A marzo 2012 torna in NBA con i San Antonio Spurs. Nel 2013 raggiunge le Finali per la prima volta in carriera con gli Spurs, persa in 7 partite contro i Miami Heat. L'anno dopo San Antonio torna in finale e si prende la rivincita su Miami in 5 partite, permettendo a Mills di ottenere il suo primo e per ora unico titolo NBA.
Mills fa parte della Nazionale australiana di basket dal 2007. Ai Giochi Olimpici 2012 è il miglior realizzatore del torneo con 21,2 punti a partita. Il 24 agosto 2019 realizza in amichevole 30 punti (di cui 10 negli ultimi 3 minuti di gara), che consentono agli australiani di sconfiggere per 94-86 gli Stati Uniti, che da 13 anni non perdevano una partita.
Tanto i suoi Jazz quanto l'Australia non può fare a meno di lui: lo sforzo potrebbe essere di quelli che non lasciano letteralmente neanche un giorno di riposo a disposizione, ma Joe Ingles - presente nella lista dei pre-convocati alle Olimpiadi - farà carte false per essere a Tokyo. Ad inizio anno i tifosi dei Boomers avevano temuto il peggio. Dopo un infortunio contro i Bucks, l’ala dei Jazz ha interrotto la striscia attiva più lunga di partite giocate consecutivamente: 384 nei regular match e 418 nei playoff. L’ultima assenza di Igles risaliva a dicembre 2015, anche allora l’ala si era infortunata e aveva messo a riposo la stagione. L’allarme sembra rientrato e sembra proprio che vedremo Joe Igles con la maglia dei Boomers.
Come già visto, tra le squadre qualificate ai gironi delle Olimpiadi di Tokyo c'è anche l'Australia, che lo scorso febbraio ha stilato una lista di 24 pre-convocati a cui tutti hanno deciso di aderire con grande entusiasmo. Il leader del gruppo è certamente Ben Simmons, come altri nomi a seguire ancora impegnato con i playoff NBA. È un giocatore dotato di un ottimo fisico (211 cm e 109 kg di peso), a cui si aggiunge la spiccata capacità di andare a rimbalzo (come dimostrano le numerose doppie-doppie prima alla high school e poi al college) e la notevole abilità nel passare la palla, per la quale il suo gioco è stato paragonato a LeBron James e a Magic Johnson. Non dotato di un gran tiro dalla media, sfrutta la sua abilità e il suo fisico per penetrare in mezzo all'area, come dimostrano i numerosi tiri liberi (di cui però non è un gran tiratore) guadagnati nel corso della stagione NCAA.
Simmons ha fatto il suo esordio nella squadra nazionale australiana alla FIBA Oceania Championship 2013 contro la Nuova Zelanda, appena un mese dopo il suo 17º compleanno, segnando 4 punti in due partite. Nel luglio 2014, Simmons viene nuovamente convocato per la Coppa del mondo FIBA, ma non viene selezionato per la rosa finale di 12 giocatori. Anche se dichiarò di voler partecipare ai Giochi della XXXI Olimpiade a Rio de Janeiro in rappresentanza il suo paese, in seguito ha rinunciato per potersi concentrare completamente sulla attività NBA. Ha fatto la stessa scelta anche in vista dei Mondiali 2019.
Non mancherà di certo Rui Hachimura - la stella più attesa della squadra di casa, qualificata di diritto alle Olimpiadi e trascinata dal lungo NBA scelto due anni fa dagli Wizards. Nel suo caso, anche qualora Washington fosse riuscita a far battaglia più a lungo contro Philadelphia, l'adesione non sarebbe mancata. Di ruolo ala grande, è dotato di grande atletismo e prestanza fisica, oltre ad essere bravo a muoversi senza palla. Nel Mondiale del 2019 si mette in mostra durante il match tra Giappone e Germania. L’ala dei Washington Wizards realizza 31 punti e porta la sua nazionale alla vittoria; il match termina infatti 86-83 per il paese del Sol Levante.
Il talento giapponese è pronto a scendere sul parquet durante le Olimpiadi di Tokio 2020 e far sognare di nuovo il suo paese.
Convocato da coach Collet per le Olimpiadi (e ancora in corsa con i Brooklyn Nets ai playoff: sarà a disposizione della nazionale al termine della postseason dei losangelini). Kenny Atkinson ex coach della squadra newyorkese aveva descritto così il cestista francese alla fine del 2020: “Merita molto credito, quando arrivò da noi doveva ancora provare il suo valore, è riuscito a migliorare dal punto di vista fisico. Il suo tiro da fuori è molto più consistente, ha combattuto per difendere il suo posto.
Ha un grande futuro davanti ed è davvero divertente vedere un ragazzo in difficoltà che riesce ad imporsi in NBA, ad assicurarsi un ruolo stabile e a lasciare il segno. Sono sicuro che il prossimo anno potrà fare ancora meglio, lo aspetta una grande carriera nella Lega.”
Convocato da coach Collet per le Olimpiadi (e ancora in corsa con i Clippers ai playoff: sarà a disposizione della nazionale al termine della postseason dei Losangelini). Batum è uno degli undici cestisti ad aver realizzato in NBA un 5x5, avendo messo a referto 11 punti, 10 assist, 5 rimbalzi, 5 stoppate e 5 palle recuperate nella sfida vinta dai Portland Trail Blazers contro i New Orleans Hornets del 17 dicembre 2012. Fa il suo esordio con la maglia della Nazionale nel 2007, ai mondiali di Serbia under-21 dove porta a casa una medaglia di bronzo. Prende poi parte ai Mondiali di Spagna 2014 e Cina 2019; in entrambe le occasioni la Nazionale francese si piazza sul gradino più basso del podio. Quest’anno potrebbe essere l’occasione per la rivincita di Nicolas Batum e della Nazionale francese.
Convocato da coach Collet per le Olimpiadi (e fuori al primo turno playoff, quindi già a disposizione dal primo giorno di ritiro). Il playmaker dei New York Knicks è al centro di una stagione infuocata di mercato NBA: la squadra della Grande Mela ha infatti mostrato interesse per Marcus Smart, cestista dei Boston Celtics, tanto di proporre uno scambio tra i due giocatori. Riuscirà il francese a rendersi protagonista sul parquet anche durante le olimpiadi di Tokio? Le premesse ci sono tutte, non ci resta che aspettare.
Convocato da coach Collet per le Olimpiadi (e fuori al primo turno playoff, quindi già a disposizione dal primo giorno di ritiro). A Marzo 2021 Fournier ha salutato i tifosi dell’Orlando Magic nel modo migliore possibile: mandando a bersaglio il tiro decisivo nella sfida vinta in volata da Orlando contro Phoenix. Un ultimo acuto - arrivato a interrompere una striscia di nove sconfitte in fila dei Magic - seguito da parole d’addio che in conferenza stampa lasciavano davvero pochi dubbi.
Insieme a Batum, Fournier ha fatto parte della Nazionale francese che ha partecipato ai Mondiali di Spagna 2014 e Cina 2019, anche per lui quindi due medaglie di bronzo e tanta amarezza. Tokyo potrebbe essere il simbolo della rivincita anche per lui.
La Francia, già qualificata per le Olimpiadi, ha comunicato i nomi dei giocatori che faranno parte del roster scelto da coach Collet - a partire da Rudy Gobert che, non appena terminerà i playoff con i Jazz, raggiungerà la compagine francese. Lui è uno dei cinque nomi di giocatori NBA in lista. Centro prevalentemente difensivo nonché ottimo stoppatore, non essendo dotato di una gran tecnica di tiro, in fase offensiva si fa notare portando a termine alley-oop, schiacciate e mettendo a segno sporadici tiri dalla media distanza. È considerato uno dei migliori rim protector dell'NBA.
Con la nazionale francese Gobert ha vinto una medaglia di bronzo all'Europeo Under 20 disputatosi nel 2011 . Con la nazionale maggiore ha invece ottenuto un bronzo al campionato mondiale 2014 e agli Europei di basket del 2015.
Convocato per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA). Classe ‘98, l’ala piccola degli Indiana Pacers ha segnato in media 10.9 punti, 5.5 rimbalzi e 0.9 assist per partita, giocando 21 partite con i Indiana Pacers , durante la stagione regolare NBA 2020-2021. Ha fissato il suo massimo della stagione con 31 punti in 36 minuti contro gli Toronto Raptors il 16 Maggio 2021.Il giovane talento dei Pacers fa parte dei 21 giocatori che il Canada ha convocato per il training camp in vista delle gare di Qualificazione alle Olimpiadi 2020 di Tokyo.
Convocato per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA). Joseph indossa per la prima volta la maglia della Nazionale canadese nel 2008 ai campionati americani under-18, dove il Canada porta a casa una medaglia di bronzo, piazzandosi dietro Argentina e Stati Uniti. Nel 2011 fa il suo esordio in prima squadra segnando 3 punti e realizzando due assist in soli 15 minuti.
Convocato per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA, anche se potrebbe rinunciare alla convocazione). Dopo un'ottima annata all'Università del Texas, Thompson viene scelto dai Cleveland Cavaliers come quarta scelta assoluta dell'NBA Draft 2011. Nella stagione 2014-15 approda per la prima volta in carriera ai playoff, vincendo le serie contro i Boston Celtics, Chicago Bulls e Atlanta Hawks, così riuscendo ad arrivare al traguardo delle finali NBA contro i Golden State Warriors. La serie finisce 4-2 a favore dei Warriors. Thompson perde così la sua prima finale NBA in carriera.
Nella stagione 2015-16 è invece uno dei protagonisti della conquista del primo titolo NBA da parte della sua squadra realizzando ottime prestazioni sia in regular season che nelle Finals dei Playoff. Nel 2020 approda ai Boston Celtics.
Thompson ha indossato la maglia della Nazionale canadese under-18 durante i campionati americani del 2008, insieme a Cory Joseph, vincendo una medaglia di Bronzo.
Convocato per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA). Ala grande degli Houston Rockets e già cestista per i Boston Celtics e i Miami Heats, Olynyk è una delle promesse del basket canadese. Nel 2019 viene incluso nel team canadese che avrebbe dovuto prendere parte ai Mondiali in Cina, ma abbandona il ritiro dopo l’infortunio nella partita contro la Nigeria nell’agosto dello stesso anno, compromettendo di fatto la sua partecipazione al Mondiale. Prima di allora aveva vestito la maglia della Nazionale canadese durante i campionati americani di Messico 2015 e, prima ancora, aveva indossato la maglia canadese durante i campionati americani under-18 di Argentina 2008. In entrambi i casi la Nazionale canadese era salita sul gradino più basso del podio, Tokyo potrebbe essere l’occasione di rivincita anche per Olynyk, come per tanti suoi colleghi.
Anche Lunguetz Dort figura tra i convocati canadesi per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA). La guardia degli Oklahoma City Thunder è soprannominato "Il ministro della difesa" per le sue ottime doti difensive, che lo rendono un elemento importante per la Nazionale canadese, che punta a portare nella terra della foglia d’acero almeno una medaglia di Bronzo. Luguentz Dort ha stupito tutti nella stagione 2020-2021, tanto da meritarsi altri due anni di contratto.
Gli Oklahoma City Thunder hanno premiato la sua crescita e il suo impegno, esercitando l’opzione sulle prossime due stagioni, a dimostrazione dei progressi fatti dal giocatore. Attualmente Dort viaggia a 12.4 punti e 3.6 rimbalzi di media a partita, e ciò lo rende un elemento importante per la Nazionale canadese.
Anche l’ala piccola e ala grande dei Memphis Grizzlies figura tra i convocati canadesi per il torneo preolimpico del 29 giugno (e fuori dai playoff NBA). Clarke è un giocatore senza una vera e propria posizione in campo, un problema sin dai tempi della selezione al college, quando uscito dalla Desert Vista High School di Phoenix con i suoi 15 punti e 7 rimbalzi di media faticava a convincere qualcuno della bontà del suo potenziale.
Efficace in attacco e condizionante in difesa, Brandon Clarke si è affermato come miglior rookie della scorsa stagione, con 12 punti e 6 rimbalzi di media in 21 minuti di gioco. Meno fortunata la stagione attuale, i fan si aspettavano prestazioni degne della stagione precedente, ma così non è stato. Le olimpiadi di Tokyo potrebbero segnare l’inizio della risalita di Clarke.
R.J. Barrett è un altro dei convocati canadesi per Tokyo 2020, a meno di sorprese dell’ultimo minuto. La guardia dei New York Knicks è un vero talento, è infatti uno dei due giocatori (insieme a Kevin Durant) che nella storia della NBA hanno realizzato almeno 60 punti con 15 rimbalzi e 5 triple nelle prime tre gare nella NBA.
Figlio d’arte (suo padre Rowan Barrett è un ex cestista, così come il patrigno Steve Nash), viene soprannominato Maple Mamba in quanto il suo modo di giocare ricorda quello di Kobe Bryant (noto come Black Mamba): è un ottimo scorer mancino, in grado di segnare in molti modi, attaccando il ferro e dalla media distanza. Con la maglia della nazionale ha vinto l’oro ai Mondiali under-19 di Egitto 2017.
È arrivato in questi giorni il si di Dillon Brooks, professionista di origine canadese che è attualmente firmato come piccolo attaccante ai Memphis Grizzlies della National Basketball Association (NBA). Proprio come la maggior parte, se non tutti i suoi compagni di basket, Dillon ha iniziato affinando le sue abilità dal liceo, salendo a giocare a basket collegiale con la squadra dell'Oregon Ducks. Sulla base della sua prestazione al college, ha ottenuto gli onori per il giocatore della conferenza dell'anno nel Pac-12, nonché un consensuale All-American di seconda squadra nel 2017.
Dillon Brooks è nato a Mississauga, in Ontario,il 22 gennaio 1996. Ha iniziato a praticare il suo sport preferito, il basket, nella squadra di Findley Prep mentre studiava alla Henderson International School situata nel Nevada. Dopo la laurea, ha ottenuto l'ammissione all'Università dell'Oregon, dove ha iniziato la sua carriera come giocatore di basket collegiale. La sua carriera è stata abbastanza veloce: nel 2016/2017, terminata la carriera universitaria, ha assunto un agente e ha dichiarato la sua eleggibilità per la bozza della NBA 2017. È stato quindi arruolato con la 45esima scelta dagli Houston Rockets nel progetto NBA 2017 ma è stato scambiato non molto tempo dopo la sua bozza ai Memphis Grizzlies il 21 luglio 2017. Questo contratto con i Grizzlies ha assunto la forma di un triennio affare da principiante. Come con la sua precedente esibizione e abilità nella sua scuola superiore e nelle sue squadre collegiali, Dillon ha ottenuto 19 punti segnati durante la stagione inaugurale con i Grizzlies. È interessante notare che questo punteggio è stato registrato come il maggior numero di punti segnati da un giocatore di origini canadesi in un debutto NBA.
Convocato per il torneo pre-olimpico del 29 giugno, Nikeil Alexander-Walker è un professionista canadese per i New Orleans Pelicans della National Basketball Association (NBA). Ha giocato a basket del college per i Virginia Tech Hokies . Guardia tiratrice e un playmaker , è stato scelto al 17° posto assoluto dai Brooklyn Nets nel Draft NBA 2019 ed è stato scambiato con i Pelicans durante la serata del draft.
Alexander-Walker si è impegnato con Virginia Tech nel maggio 2016, su offerte di USC e Maryland . Da matricola per gli Hokies, Alexander-Walker ha segnato una media di 10,7 punti e 3,8 rimbalzi a partita. Nella sua seconda partita al college, ha segnato un season-high di 29 punti nella vittoria per 132-93 su The Citadel . Ha contribuito a portare Virginia Tech a un record di 21-12 e un'apparizione al torneo NCAA. Nella sconfitta al primo turno contro l' Alabama , Alexander-Walker ha segnato 15 punti. Al secondo anno, Alexander-Walker ha segnato una media di 16,5 punti, 4,1 rimbalzi e 4,0 assist a partita durante la stagione regolare. Ha contribuito a condurre Virginia Tech a una stagione di 24-8, con un record di 12-6 nell'ACC e una testa di serie 4 nel torneo NCAA.
Il 6 luglio 2019, i suoi diritti al draft sono stati scambiati con gli Atlanta Hawks e poi immediatamente scambiati di nuovo con i New Orleans Pelicans . Il giorno successivo, i Pelicans annunciarono di aver firmato Alexander-Walker. Il 22 ottobre 2019, Alexander-Walker ha fatto il suo debutto nella NBA, uscendo dalla panchina in una sconfitta per 130-122 ai supplementari contro i Toronto Raptors . Ha chiuso la partita con tre punti, quattro rimbalzi, due assist e due palle rubate. Il 16 novembre 2019, Alexander-Walker ha segnato il record in carriera di 27 punti, ottenendo quattro rimbalzi e tre assist nella sconfitta per 109-94 contro i Miami Heat . Il 26 febbraio 2020, i Pelicans hanno assegnato Alexander-Walker agli Erie BayHawks della NBA G League . Il 27 febbraio 2020, Alexander-Walker ha segnato 23 punti, quattro rimbalzi, quattro assist e due recuperi nella sua prima partita di G League, una vittoria per 125-124 sui Long Island Nets . Il 13 gennaio 2021, ha iniziato per i Pelicans e ha segnato un career-high di 37 punti contro i Los Angeles Clippers .
Uno dei giocatori più in vista a comporre il roster canadese è certamente Andrew Wiggins. Giocatore per il Golden State Warriors dell'Associazione Nazionale di Pallacanestro (NBA), Wiggins ha giocato college basket per il Kansas Jayhawks prima di essere redatto con il prima scelta assoluta nel Draft NBA 2014 dal Cleveland Cavaliers, rendendolo solo il secondo canadese ad essere preso il numero uno in assoluto nel draft NBA. Dopo essere stato scambiato prima della sua prima stagione, ha guadagnato Rookie of the Year NBA onori per la stagione 2014-15, giocando per il Minnesota Timberwolves. Wiggins è anche un membro del Nazionale canadese. Nel febbraio 2020, dopo aver trascorso le sue prime cinque stagioni e mezzo con il Minnesota, Wiggins è stato ceduto al Golden State. Durante la carriera universitaria ha segnato una media di 17.1 punti per partita (ppg), 5.9 rimbalzi per partita (rpg), e ha ottenuto il 34,1% dei suoi tre punti durante il suo anno da matricola al Kansas. Il 22 gennaio 2014, Wiggins è stata nominata tra i primi 25 finalisti per il Giocatore dell'anno di John R. Wooden Men's premio da parte di Club di atletica di Los Angeles. Il 28 febbraio è stato nominato uno dei 10 semifinalisti per Giocatore dell'anno al Naismith College.
L'8 marzo 2014, Wiggins ha segnato 41 punti contro Virginia dell'ovest, il massimo per a Big 12 Conference matricola da allora Michael Beasley ha segnato 44 punti contro Baylor nel 2008. Nelle stagioni dal 2014 al 2019, Wiggis ha ottenuto grandi riconoscimenti per le sue prestazioni
Sempre a proposito di preolimpico: la Grecia scenderà in campo il prossimo 29 giugno in Canada contro i padroni di casa, andando a caccia di un pass per le Olimpiadi. Giannis Antetokounmpo sarà ancora impegnato con i playoff, ma potrebbe esserci in caso di pass olimpico.
Di ruolo ala grande, è dotato di un atletismo sopra la media e di un'ottima agilità in rapporto alla sua altezza. Destro naturale, gestisce ottimamente la palla anche con la mano mancina: la sua abilità nel ball handling ha spinto il suo ex allenatore Jason Kidd a provarlo anche nel ruolo di playmaker durante la NBA Summer League del 2014. Nel suo repertorio rientrano le schiacciate e un buon gioco in post. Il tiro da 3 rappresenta la sua principale debolezza insieme ai tiri liberi, sebbene il giocatore abbia mostrato progressivi miglioramenti in tal senso. È anche un ottimo difensore, in grado di marcare da un punto di vista fisico tutti e cinque i ruoli, e un abile stealer per via di un'ottima capacità di lettura dei passaggi avversari.
Il centro serbo dei Nuggets, MVP della regular season, ha superato il primo turno playoff ma è stato eliminato da Phoenix nel secondo turno. Per lui comunque niente nazionale, come ha comunicato dopo il termine della sua magica stagione Considerato il miglior lungo passatore di sempre,Jokic ha vinto il premio di MVP nella stagione 2020-2021, unico giocatore scelto al secondo giro nella common era a riuscirci. È un centro dotato di grande visione di gioco e in grado di effettuare passaggi assist, talvolta no-look, per i compagni, oltre ad essere bravo a giocare in post.
Tim Connelly, executive dei Nuggests, lo ha descritto così: «Un ragazzo di 2 metri e 11 è diventato il miglior passatore della sua generazione. Personalmente non ricordo molti giocatori di quelle dimensioni in grado di condurre il contropiede e di trovare sempre il compagno meglio piazzato cui far arrivare il pallone» Ha dichiarato d'ispirarsi a Tim Duncan.
Le buone notizie per l’Italia arrivano dalla inevitabile indisponibilità di Bogdan Bogdanovic, non solo impegnato con i playoff di Atlanta ma anche alle prese con un infortunio al ginocchio che lo sta limitando. Dotato di una grande tecnica di base nei fondamentali, è considerato uno dei migliori giocatori europei attuali. Inoltre, è un giocatore clutch, cioè di sangue freddo nei momenti decisivi delle partite. Il suo ruolo principale è quello di guardia tiratrice, ma Bogdanovic è uno dei cestisti più poliedrici della sua epoca. All'occorrenza può infatti essere utilizzato anche da playmaker e da ala piccola.
Bodgan Bogdanovic è considerato unanimemente il giocatore di basket più forte d’Europa, e a proposito delle differenze di gioco con gli USA aveva dichiarato: «Il basket nella NBA e in Europa sono completamente diversi: regole diverse, numero di partite diverse, mercati diversi, la linea dei tre punti più lontana, le dimensioni del campo, come vengono fischiati i falli, tutto. Alla fine bisogna sempre saper mettere il pallone nel canestro, ma il modo in cui puoi segnare in NBA è diverso rispetto a quello della FIBA, dove c’è un po’ più di fisicità e dove i giocatori sono un po’ più preoccupati nel fare certi tipi di cose, mentre in NBA si è più liberi da spintine, trattenute e cose del genere. La cultura è diversa».
La notizia dell'ultima ora è l'ingresso in squadra di Nico Mannion, reduce dalla sua prima stagione da professionista in NBA - riserva agli Warriors, dove ha potuto studiare e imparare da Steph Curry. Le energie e la voglia di fare bene non mancano: scopriremo strada facendo come coach Sacchetti vorrà utilizzare il suo contributo per il preolimpico. Figlio d’arte e con doppia nazionalità grazie al padre Pace Mannion, dopo esser rimasto fuori dal giro delle giovanili a stelle e strisce, Nico risponde alla chiamata della nazionale italiana andando a giocare da protagonista gli europei under-16 nel 2017.
Playmaker longilineo, duttile, abile nei fondamentali, nel palleggio, nell'uscita dai blocchi, nel difficile tiro in corsa (nel pre-draft ha fatto registrare un'elevazione di 109 centimetri con la rincorsa), ha visione di gioco e senso della posizione. Può giocare sia come playmaker sia come guardia. In quest'ultima posizione di campo viene considerato, dagli addetti ai lavori, come uno tra i migliori giocatori della sua classe d'età. La sua carriera agonistica è iniziata al liceo con la maglia della Pinnacle High School di Phoenix, dove ha avuto un'evoluzione costante con medie crescenti: 20.2 punti e 4.7 assist a partita il primo anno, 23.4/4.7 il secondo e 30.4/6.2 il terzo.
Ha sciolto la riserva sulla sua presenza e parteciperà al torneo preolimpico Nicolò Melli; che ha visto la sua Dallas eliminata dalla corsa playoff in gara-7 e che ha approfittato del tempo e del margine per raggiungere il gruppo che a fine mese proverà a conquistare un pass per il Giappone. Di ruolo ala grande, è un ottimo tiratore da tre punti. Come Mannion, anche Melli è figlio d’arte e possiede doppia cittadinanza Italiana-Statunitense. Sua madre è infatti l’ex pallavolista Julie Vollertsen, argento olimpico con gli Stati Uniti nel 1984.
Nicolò Melli è un cestista che ha lavorato sodo, dall’Italia all’America passando per la Turchia. «Le mie statistiche sono importanti solo se contribuiscono al successo della squadra: poi se sono il primo, il secondo o il decimo non cambia nulla. L’importante è restare in campo, avere minuti: si può sempre fare meglio, ma sono contento sia chiaro, ho detto contento, non appagato, e mai soddisfatto. Conta molto sviluppare la fiducia: poi te ne va dentro una, te ne van dentro due e allora tutto diventa più semplice. Il resto lo fa il lavoro: quello fatto in palestra tutti i giorni alla fine paga, e forse ora qualcosa sto raccogliendo» - aveva dichiarato il talento dei Dallas Mavericks in un’intervista.
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L’Ala grande Italiana è impegnata con i playoff NBA con gli Atlanta Hawks, e non ha ancora deciso se parteciperà o meno alle olimpiadi con la maglia azzurra. Giocatore fondamentale per la Nazionale data la sua maturità ottenuta giocando in NBA, tra le quali New York Knicks, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers e Oklahoma City Thunder. I suoi ingressi in Nazionale sono negli Europei del 2011 e del 2015. Giocatore molto completo offensivamente con ottimo tiro da 3 punti e dalla media distanza, oltre a disporre di buona visione di gioco.
Gallinari è una guardia/ala dotato di una grande capacità tecnica; malgrado i suoi 206 centimetri di altezza è chiara la sua propensione a giocare lontano da canestro. È dotato di una buona tecnica di tiro sia dai tiri da tre punti che dalla lunetta come dimostrano le sue medie di tiro in Italia e negli USA. Un’altra delle sue ottime caratteristiche è quella di essere un buon penetratore, non a caso è oggi uno dei giocatori europei con più opzioni offensive in penetrazione; e come afferma anche l’attuale coach dei Knicks, Mike D’Antoni, ha un’eccellente visione di gioco, un ottimo possesso di palla e grande capacità di gestione nella fase offensiva.
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