Ecco la classifica dei migliori marcatori europei di sempre in Nazionale.
I marcatori sono quelli che ci fanno sognare, che ci tengono con il fiato sospeso nella speranza e nel sogno che si gonfi la rete. Nella storia del calcio ne abbiamo visti tanti, unici e mitici nelle loro prestazioni, talvolta con numeri di goal che superano le presenze. Oggi vi presentiamo la classifica dei migliori marcatori europei di tutti i tempi che hanno segnato più reti con la maglia della nazionale. Cristiano Ronaldo, Gerd Muller, Robbie Keane: vi ricordate chi è il numero uno in assoluto? Buona lettura.
Con 50 goal in 102 presenze con la maglia della nazionale Olandese, Robin Van Persie si classifica al 21esimo posto. Considerato uno dei calciatori più forti della sua generazione, si è dimostrato uno dei migliori nel suo ruolo (tra il 2005 e il 2015) come trequartista e soprattutto come punta. Giocatore completo, dotato di buona forza fisica, buon colpitore di testa, dribbling ottimo e passaggi molto precisi.
La caratteristica principale di Van Persie in campo era il tiro, soprattutto quello dalla distanza, ma aveva anche delle doti da ottimo finalizzatore. Dotato di grande velocità, prediligeva il piede sinistro ed era molto bravo a battere le punizioni. Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili della nazionale Olandese SBV Excelsior firmando successivamente con il Feyenoord. Ha giocato successivamente in squadre di grande rilievo come l’Arsenal, il Manchester United, il Fenerbahçe, per poi far ritorno al Feyenoord con il quale nel maggio del 2019 dopo la sconfitta interna contro l’ADO Den Haag (0-2), disputa la sua ultima partita da professionista, annunciando il suo addio al calcio giocato a 36 anni. Nel marzo 2020 inizia la sua carriera da allenatore; torna al Feyenoord per allenare una volta a settimana gli attaccanti della prima squadra guidata da Dick Advocaat. In quel periodo entra ufficialmente nello staff della prima squadra. Nella stagione 2021/2022 farà poi parte dello staff tecnico di Arne Slot in prima squadra e allenerà l’Under-16 insieme a Brian Pinas avendo così la possibilità di lavorare a contatto con suo figlio Shaqueel, attaccante di 14 anni.
Secondo l'organizzazione che archivia le statistiche relative al calcio RSSSF sarebbe il più prolifico calciatore della storia in incontri ufficiali e non, con oltre 1912 reti complessive, segnate in più di 1301 partite. Con la maglia della nazionale Ungherese ha segnato 51 goal in 72 presenze. Ha giocato tutta la sua carriera nell'Honvéd, società della quale è stato un simbolo: è secondo per marcature e quarto per presenze con i rossoneri. Ha segnato 247 gol in 320 partite di campionato, che ha vinto due volte consecutivamente e può vantare il successo in una Coppa d'Ungheria. Ha terminato la stagione da re della classifica marcatori del massimo torneo ungherese per cinque volte. In ambito internazionale, nel 1959 ha trascinato la sua squadra alla vittoria della Coppa Mitropa grazie alle sue prestazioni, che lo hanno portato ad essere il miglior marcatore della competizione (9 reti). Dal ritiro (1971) è stato l'allenatore della formazione riserve e giovanile dell'Honvéd per cinque anni. Tra il 1976 ed il 1982 ha guidato la prima squadra, portandola a vincere il campionato magiaro 1979-1980 dopo 25 anni di digiuno. Quindi ha seduto sulla panchina dell'Al-Shabab per 2 anni. Lasciato l'incarico è rimasto nella sfera dirigenziale dell'undici di Budapest con cui ha diviso le sorti per trent'anni.
Considerato uno dei giocatori più importanti nella storia del calcio turco, Hakan Sükür ha legato la maggior parte della sua carriera al Galatasaray ma vanta anche alcune esperienze in Italia e in Inghilterra. Con la nazionale turca ha partecipato a due Europei (1996 e 2000) e ad un Mondiale (2002), raggiungendo uno storico terzo posto nella rassegna iridata. Della selezione turca è anche il primatista di reti con 51 gol. Con la nazionale turca ha segnato 51 reti in 112 presenze. Cresce calcisticamente nel Sakaryaspor, nel 1992 passa al Galatasaray e nell’estate del 1995 passa al Torino, nell'estate 2000 si trasferisce all'Inter, nella stagione 2001-2002 veste la maglia del Parma e nel 2002 si trasferisce al Blackburn. Nel 2003 fa ritorno in Turchia per giocare nel Galatasaray, con cui in cinque anni vince altri due campionati turchi. Nel 2008 diventa il marcatore più prolifico nella storia del campionato turco con 249 reti segnate. Alla fine della stagione 2007-2008 si ritira dal calcio giocato.
La sua innata propensione a fare goal ha reso Thierry Henry il miglior marcatore di sempre della Nazionale francese, segnando 51 reti in 121 presenze con la maglia dei Bleus. La sua carriera è legata a doppio filo con l’Arsenal: approdato a Londra nel 1999 dopo le esperienze al Monaco e alla Juventus, Henry si è consacrato con i Gunners diventando uno degli attaccanti più forti della Premier League e del mondo. Con la Francia ha vinto da protagonista il Mondiale casalingo del 1998, realizzando 3 reti (capocannoniere dei transalpini in quella edizione), e il campionato d’Europa del 2000. Forte nell’uno contro uno, grazie alla sua abilità nel dribbling e alla facilità di corsa, ha iniziato la sua carriera come ala d’attacco, fino a quando l’allenatore dell’Arsenal Arsene Wenger non lo ha spostato nel ruolo di punta, dove è riuscito a consacrarsi come uno dei più prolifici ed eleganti goleador della sua generazione.
In 112 presenze con la maglia della Danimarca Jon Dahl Tomasson ha segnato 52 goal, partecipando a due edizioni dei campionati europei (2000 e 2004) e a due dei mondiali (2002 e 2010). Attaccante moderno, con grande senso del gol, Tomasson riusciva a ricoprire il ruolo di prima e seconda punta data la sua capacità di adattarsi alle caratteristiche dei compagni di reparto. Le sue peculiari caratteristiche convinsero il Milan, che lo ingaggiò nella stagione 2002-2003 conclusa con la vittoria della Champions League. La carriera di Tomasson è caratterizzata dalla sua fame di goal, che con la Danimarca si chiude con la rete segnata al Giappone nel mondiale sudafricano del 2010, dato il ritiro nell’agosto seguente. Chiusa la carriera da calciatore, Tomasson inizia ad allenare: ad oggi nel suo palmares è presente un titolo di campione di Svezia, conquistato con il Malmö FF nel 2020.
Restando sempre in Danimarca, prima di Tomasson il titolo di miglior marcatore di sempre della sua nazionale era detenuto dal leggendario Poul Nielsen, che realizzò 52 goal in sole 38 presenze. Il suo esordio con la nazionale danese è datato 1910, il punto più alto lo ha raggiunto vincendo la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Con la Danimarca ha segnato ben 8 triplette (considerando anche marcature superiori a 3 reti a partita) e 5 doppiette, mettendo la sua firma su 24 delle 38 partite disputate. Soprannominato Tist (da “gratist”, scroccone, perchè solito intrufolarsi a vedere le partite di calcio senza biglietto) Nielsen ha sempre giocato per la squadra della sua città natale, il KB di Copenaghen, realizzando 276 goal in circa 200 presenze fra il 1907 e il 1927.
Lo score dell’attaccante Wayne Rooney con la nazionale inglese conta 53 goal in 120 partite disputate. Essere il miglior marcatore della nazione che ha inventato questo sport non è una cosa semplice, ma Rooney sembrava già destinato ad una grande carriera quando a soli 16 anni esordì in Premier League con la maglia dell’Everton. Poi il passaggio al Manchester United, dove ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più forti in circolazione. Punta dotata di una forza fisica straordinaria e di un potente e preciso tiro dalla distanza, nonostante la sua bassa statura aveva anche una grande padronanza del gioco aereo. Rooney però si distingueva anche per la sua grande generosità e il suo agonismo in campo, che lo portava spesso ad aiutare i compagni a centrocampo e in difesa, favorendo le ripartenze della sua squadra. Con la nazionale inglese Rooney ha disputato 3 campionati del mondo (2006, 2010 e 2014) e 3 campionati d’Europa (2004, 2012, 2016), realizzando il suo primo gol in un mondiale solo nel 2014, nel match contro l’Uruguay. Conclusa la sua carriera da calciatore, nel 2021 inizia la sua esperienza da allenatore nel Derby County, evitando la retrocessione in League One.
Attaccante della Germania Est, Joachim Streich realizzò 55 goal in 102 presenze con la sua nazionale. Questo dato viene contestato dalla FIFA, sostenendo che per suo stesso statuto solo 97 delle gare disputate da Streich possono essere considerate partite ufficiali fra nazionali maggiori, facendo scendere il suo bottino a 53 reti. Nonostante queste diatribe fra federazioni, Streich resta comunque un nome indelebile per la Germania Est: partecipò all’unico mondiale che la sua nazionale ha disputato (Coppa del mondo del 1974 in Germania Ovest) e vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. Disputò 338 partite nella DDR-Oberliga, campionato tedesco orientale, realizzando 229 goal con le maglie di Hansa Rostock e Magdeburgo, record assoluto per quel campionato.
Avvicinatosi al calcio professionistico solo a 21 anni, dopo una non esaltante carriera da portiere di hockey su ghiaccio, Jan Koller è riuscito a raggiungere il prestigioso titolo di miglior marcatore della Repubblica Ceca, con 55 reti segnate in 91 partite disputate. Dotato di un fisico imponente (alto 2.02 mt per 108 kg), Koller abbinava questa sua forza con agilità e velocità, il tutto impreziosito da una discreta tecnica. A ciò si aggiungeva la sua abilità nel gioco aereo e in quello di sponda, rendendolo un avversario temibile per ogni difensore. Con la nazionale ceca disputa l’Europeo del 2000, del 2004 e del 2008, e il Mondiale tedesco del 2006. Proprio nella coppa d’Europa del 2004 Koller raggiunge un risultato storico con la sua nazionale: la Repubblica Ceca arrivò in semifinale del torneo arrendendosi alla Grecia, che si laureò campione quell’anno. Nella sua carriera nei club, Koller gira mezza Europa toccando l’apice con la vittoria del campionato tedesco con il Borussia Dortmund.
Dal suo esordio nel 2007 con la maglia della nazionale della Bosnia ed Erzegovina, Edin Džeko ha segnato 59 goal in 114 partite giocate. Centravanti completo, ha nella prestanza fisica e nel gioco aereo i suoi punti di forza, che si abbinano alla sua dote realizzativa e alla capacità di creare spazi in area di rigore per servire i compagni. Ha giocato per squadre blasonate come Wolfsburg e Manchester City, vincendo i rispettivi campionati; adesso milita in Italia nella Roma, dove ha conquistato il titolo di miglior marcatore straniero del club e quinto di sempre per i giallorossi. Con la nazionale bosniaca ha raggiunto la storica qualificazione ai mondiali del 2014, esperienza conclusa con l’eliminazione al primo turno.
Perno delle Furie Rosse, David Villa ha ricoperto un ruolo di rilievo nella nazionale spagnola, segnando 59 reti in 98 partite. Devastante nel ruolo di punta, grazie alla sua visione di gioco, la sua velocità e la tecnica sopraffina Villa poteva ricoprire anche il ruolo di seconda punta e di ala indifferentemente, senza mai perdere il senso del goal. Titolare nella Spagna che ha dominato fra il 2008 e il 2010, Villa ha nel suo palmares un campionato europeo e un mondiale, disputati entrambi da protagonista assoluto. In carriera ha vestito le maglie di Valencia, Barcellona e Atletico Madrid in Spagna, per poi proseguire il suo percorso negli Stati Uniti e in Giappone dove ha regalato ai suoi tifosi colpi da campione vero. Il 13 novembre 2019 David Villa comunica al pubblico il suo ritiro dal calcio giocato, dedicandosi al ruolo di dirigente in India.
Nella top ten dei marcatori europei più prolifici di sempre troviamo al decimo posto l’attaccante ungherese Imre Schlosser, che ha collezionato 60 gol in 93 presenze con la maglia della nazionale. Leggenda del calcio magiaro, Schlosser era uno strepitoso attaccante d’area di rigore, temuto dai difensori avversari per via della sua straordinaria capacità realizzativa. A ciò si aggiungeva la sua predisposizione a muoversi in modo intelligente per rendersi utile nel gioco corale della sua squadra. Non essendoci a quei tempi una competizione mondiale di calcio, con la nazionale dell’Ungheria, Schlosser partecipò alle Olimpiadi del 1912, dove fu eliminato al primo turno per mano dell’Inghilterra. Giocò principalmente nel campionato ungaro, legando il suo nome principalmente al Ferencváros, diventando il primo calciatore nella storia a raggiungere le 400 marcature in campionato. Conclusa la carriera da calciatore, prosegue il suo lavoro nel mondo del calcio come allenatore.
Quando si accosta la Svezia al calcio non si può non menzionare Zaltan Ibrahimović. Infatti, con 62 reti in 118 presenze, Ibrahimović è il calciatore più prolifico della nazionale svedese, partecipando con essa a due campionati del mondo (2006 e 2010) e a quattro campionati d’Europa (2004, 2008, 2012 e 2016) e vincendo nel 2013 il FIFA Puskás Award, che premia il gol più bello della stagione, segnando all’Inghilterra un gol in rovesciata da centrocampo. Detiene il record di maggior numero di premi “calciatore svedese dell’anno”, ottenuto 12 volte, e per quattro volte è stato lo sportivo svedese dell’anno. Giocatore da un fisico eccezionale, tecnica sopraffina, straordinario senso del gol, deve le sue movenze anche ai suoi studi in giovane età del taekwondo, che lo rendono particolarmente dotato nel gioco acrobatico realizzando colpi difficili da replicare. Nonostante abbia giocato nelle squadre migliori del mondo, Ibrahimović non è mai riuscito a conquistare la tanto bramata Champions League.
Nonostante la sua giovane età (28 anni) Romelu Lukaku, a suon di gol, è il miglior marcatore della nazionale belga di sempre, con 64 reti realizzate in 96 partite; un risultato che migliorerà facilmente. Con la selezione belga ha partecipato a due mondiali (Brasile 2014 e Russia 2018) e a due coppe europee (2016 e 2021), ottenendo come miglior piazzamento la semifinale nella rassegna russa. Dotato di un fisico possente, che lo avvantaggia nel gioco aereo, Lukaku abbina questa sua caratteristica ad una incredibile velocità palla al piede e ad un sinistro chirurgico. Inoltre è un giocatore che fa della lucidità un punto di forza, come dimostra il suo score su calcio di rigore: 30 penalty segnati su 35 tirati. Dopo le esperienze in patria e in Inghilterra, dove ha vestito le maglie prestigiose di Chelsea e Manchester United, passa all’Inter diventando l’acquisto più oneroso della storia del club. Con i neroazzurri Lukaku sviluppa subito un rapporto idilliaco, arrivando a conquistare il campionato di Serie A 2020/21 con i gol del belga.
Con 67 reti realizzate in 121 partite disputate con la casacca della Polonia, Robert Lewandowski si qualifica come miglior realizzatore della sua nazionale. Un risultato quasi scontato per il centravanti del Bayern Monaco, in quanto considerato uno dei centravanti più forti in circolazione, capace di trascinare da solo i suoi compagni alla vittoria grazie ai suoi gol. Possiede tutte le caratteristiche dell’attaccante moderno: altezza, forza, equilibrio, velocità, intelligenza tattica e abilità di finalizzazione con entrambi i piedi e nel gioco aereo. Qualità che lo rendono un avversario temibile, capace di segnare ma anche di aiutare la squadra proteggendo la palla spalle alla porta, favorendo l’inserimento dei compagni in area di rigore. Inoltre Lewandowski è un serio professionista, elogiato da tutti per le sue qualità etiche e la sua disciplina, in campo e fuori. Con la nazionale polacca disputa tre campionati europei (2012, 2014 e 2021) e al mondiale del 2018, dove però delude non segnando nemmeno una rete.
Perno della nazionale irlandese fin da giovanissimo, Robbie Keane si aggiudica il titolo di miglior marcatore della sua selezione avendo segnato 68 goal in 146 presenze. Nato come rifinitore dietro le punte, Keane nel corso della sua carriera ha ricoperto egregiamente tutti i ruoli d’attacco, trovando la sua perfetta collocazione nella posizione di seconda punta, che gli permetterà di sfruttare le sue caratteristiche da attaccante puro. Abile nello sfruttare gli spazi per inserirsi in area di rigore, abbina la velocità ad una buona visione di gioco, distinguendosi anche come ottimo uomo-assist. Con l’Irlanda partecipa giovanissimo al mondiale del 2002 in Corea del Sud, raggiungendo gli ottavi di finale, e agli Europei del 2012 e del 2016.
Nonostante la sua relativamente breve esperienza con la nazionale della Germania Ovest, durata 8 anni a fronte di un totale di 62 presenze, Gerd Müller è riuscito a realizzare ben 68 reti. Considerato uno degli attaccanti più prolifici della storia, con una media realizzativa di 0,93 goal a partita, Müller ha legato il suo nome indissolubilmente al Bayern Monaco, squadra del quale diventa il miglior marcatore di tutti i tempi del club e della storia della Bundesliga. Con la selezione della Germania Ovest si laureò campione d’Europa nel 1972 e campione del Mondo nel 1974. Inoltre partecipò alla rassegna iridata di Messico ‘70, dove segnò due gol nella semifinale contro l’Italia, passata alla storia come “la partita del secolo”.
Il legame fra Miroslav Klose e il goal è stato una costante nella carriera del giocatore, come dimostra la sua esperienza con la nazionale tedesca: 71 reti in 171 partite disputate. Uno score di tutto rispetto a cui si aggiunge un’ulteriore curiosità: nelle 49 gare in cui è andato a segno, la Germania non ha mai perso. Forte fisicamente e abile nel colpo di testa, Klose si distingueva dagli altri attaccanti della sua generazione per il suo ottimo senso della posizione e freddezza sotto porta. Con la selezione tedesca ha partecipato a 3 edizioni degli Europei e a 4 coppe del Mondo, vincendo l’edizione del 2014. Inoltre, grazie ai 16 gol segnati nelle rassegne iridate a cui ha partecipato, Klose è il miglior marcatore della storia dei Mondiali maschili.
Terza posizione per Kocsis, marcatore ungherse che con la maglia della nazionale ha totalizzato 75 goal in 68 presenze.
Dopo aver militato in numerosi club del suo Paese d'origine, tra cui la Honvéd e il Ferencvárosi Club di Budapest, e in Svizzera, come il Fellows Juventus di Zurigo, legò la propria carriera professionistica alla Aranycsapat, la cosiddetta Squadra d'oro, termine con il quale si era soliti indicare la Nazionale di calcio dell'Ungheria degli Anni Cinquanta allenata da Gusztáv Sebes e composta da altri celebri calciatori, tra i quali Ferenc Puskás, Gyula Grosics, Nándor Hidegkuti e Zoltán Czibor. In seguito alla rivoluzione ungherese del 1956, molti membri della squadra abbandonarono l'Ungheria, compreso lo stesso Kocsis, che si trasferì al Barcellona, club con il quale avrebbe concluso la sua carriera da calciatore. Nel corso della sua esperienza agonistica ha collezionato cinque Nemzeti Bajnokság I (con il Ferencváros nella stagione 1948-1949 e con l'Honvéd nel 1950, 1952, 1954 e 1955), due campionati spagnoli nel 1958-1959 e nel 1959–1960, due Coppe di Spagna nelle stagioni 1958-1959 e nel 1962-1963 e una Coppa delle Fiere nel 1960 con il Barcellona.
Terza posizione per Puskás, marcatore ungherese, uno dei migliori bomber della storia del calcio. Ha segnato 84 reti in 89 presenze con la maglia della nazionale.
Seconda punta di bassa statura e fisico corpulento, ma molto agile a dispetto della corporatura, nasce mezzala sinistra e gioca anche da regista negli anni della Grande Ungheria, nel suo bagaglio tecnico rientravano molti colpi che lo resero uno dei migliori attaccanti della sua generazione, per continuità in fase realizzativa. Fuoriclasse dalla forte personalità, dotato di grande senso tattico, compensava la scarsa propensione al gioco aereo con le abilità nel palleggio, passaggio, dribbling e un mancino molto potente e preciso spesso eseguito in modo rapido, uno dei migliori della storia assieme a quello di Diego Armando Maradona, abbinati peraltro a visione di gioco, fantasia e un innato fiuto per il gol.
Mito indiscusso dei marcatori nelle nazionali europee è Cristiano Ronaldo, che ha segnato con la maglia del Portogallo ben 109 goal in 178 presenze.
Ronaldo gonfia le reti degli avversari perchè è dotato di grande velocità palla al piede (è uno dei giocatori più veloci al mondo, con una velocità massima di 33,6 km/h). Dotato inoltre di una grande tecnica individuale: nel suo bagaglio rientrano varie finte, tra cui dribbling, doppi passi, rapidi cambi di direzione e la cosiddetta rabona. Destro naturale, è in grado di calciare con entrambi i piedi; calciatore polivalente, capace di giocare su entrambe le fasce o anche al centro, si definisce un'ala, ma può ricoprire anche il ruolo di centravanti grazie alle sue capacità di accentrarsi e di effettuare inserimenti in area dalla fascia sinistra. È spesso autore di cross dalla fascia, ma ha anche uno spiccato senso del gol e sa segnare sia di piede sia di testa, anche con tiri potenti da fuori area. Dotato di tempismo, forza fisica, un ottimo senso della posizione e di uno stacco notevole, eccelle nel gioco aereo. Nel novero delle sue abilità rientrano infine i calci piazzati: è un ottimo rigorista e tiratore di punizioni.
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