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La storia della famiglia che continuava a sentire strani rumori nel muro

Una famiglia del Tennessee venne disturbata da strani rumori che provenivano dal muro. Quello che hanno scoperto li sconvolse

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Tutti abbiamo sentito almeno una volta storie di case infestate, fantasmi e misteri. Qualcuno invece ha sperimentato tutto questo in prima persona. È il caso di una coppia americana, che per anni ha continuato a sentire strani ed inquietanti rumori provenienti dalle pareti della loro casa.

Quando la famiglia si era trasferita in Tennessee la prima cosa che aveva colpito i suoi membri era stato scoprire quanto fossero amichevoli ed ospitale le persone del luogo. Sembrava davvero che la giovane coppia avesse trovato la casa dei sogni, un angolo perfetto in cui crescere i propri bambini nel sud est degli Stati Uniti. Ma presto cominciarono a sentire degli strani rumori provenienti da quella casa all’apparenza perfetta, non avevano idea di cosa avrebbero scoperto di lì a poco.

L’abitazione che la giovane coppia aveva di recente acquistato era esteticamente perfetto, un vero gioiello d’epoca in perfetto stile del sud. Tuttavia, era una casa abbastanza vecchia, e i nuovi proprietari erano stati informati che avrebbero potuto udire alcuni scricchiolii. I rumori che però continuavano a sentire erano ben lontani dal concetto di scricchiolio, era qualcosa di molto più inquietante a cui la coppia non riusciva a dare spiegazione.

All’inizio non avevano dato molto peso ai rumori, pensando che fossero normali e che presto si sarebbero abituati. La cosa più strana era che non sempre tutti udivano lo stesso rumore, e che a volte alcuni componenti della famiglia percepivano i rumori come martellanti mentre altri, nello stesso identico momento, non sembravano sentire nulla. La famiglia a quel punto cominciò a preoccuparsi e a chiedersi cosa stesse succedendo.

La cosa più inquietante è che non sembravano essere in grado di capire da dove provenisse il rumore, il che contribuiva a rendere il tutto ancor più strano e inquietante. Il suono sembrava viaggiare attraverso la casa, dando agli inquilini la sensazione di essere seguiti mentre passavano da una stanza all’altra di quella che da casa dei sogni si stava trasformando in una casa degli incubi. Il rumore sembrava aumentare con il passare dei giorni, e la famiglia cominciò a temere per l’integrità strutturale della casa. Volevano vederci chiaro e togliersi quella sensazione di inquietudine da dosso, così decisero di chiamare un’impresa professionale per risolvere il problema. Finalmente la soluzione sembrava dietro l’angolo.

L’unica cosa di cui erano certi era che il rumore provenisse da dietro un muro, convinti quindi che potesse esserci qualche animale incastrato decisero di rivolgersi ad una società di disinfestazione. Quello che non sapevano era che di lì a poco avrebbero fatto una scoperta che li avrebbe lasciati sotto shock per molto tempo.

La società di disinfestazione decise di pompare dei pesticidi dei muri, convinti di far scappare o di uccidere qualunque cosa fosse nel muro e provocasse quei rumori. Ma con grande delusione qualche giorno dopo la famiglia si accorse che il rumore era ancora lì, più intenso che mai. Come avrebbero potuto liberarsene?

In preda allo sconforto decisero di navigare su internet e di cercare tramite Google fenomeni simili, nella speranza di dare una spiegazione ai suoni inquietanti che ormai facevano parte della loro quotidianità. La ricerca si rivelò ancora una volta infruttuosa, sembrava che il loro fosse un caso unico al mondo. Ormai a corto di idee decisero di sedersi intorno al tavolo e di aspettare che il rumore ripartisse. A quel punto ognuno avrebbe scritto su un pezzo di carta cosa pensava di aver sentito.

Il suono tornò, ed era più forte che mai. Qualunque cosa fosse nel muro sembrava essere diventata più forte e più grande. Tutti erano d’accordo su come suonava: sembrava un enorme motore vibrante. Qualsiasi fosse la fonte del suono era chiaro che fosse viva, e il suono andava peggiorando di giorno in giorno. Dovevano fare qualcosa, e alla svelta.

Quando il suono divenne più intenso, qualcuno fece notare che oltre alla vibrazione sembrava esserci qualcos’altro, come un ronzio incessante. D’istinto si precipitarono in giardino, finalmente avevano una nuova idea su quale potesse essere la fonte del suono. Erano ormai vicini alla soluzione dell’enigma. Si avvicinarono ad uno dei muri esterni della casa, il ronzio ormai era assordante. ll capofamiglia aveva notato un’ape strisciare sulla finestra ed entrare nel muro attraverso una fessura per poi scomparire. Era questa la causa del problema?

Le api vivono in colonie, e i proprietari avevano capito che nel muro potesse esserci una vera e propria colonia. Volevano liberarsi di quel fastidioso rumore ma non uccidere le api, dovevano trovare il modo per farle uscire da lì. Cercarono su internet e apparve il nome di David Glover, uno dei migliori apicoltori in circolazione e a, quanto sembrava, l’unico che potesse aiutarli a risolvere definitivamente il problema. David Glover era soprannominato “l’uomo che sussurrava alle api” per la sua affinità con gli insetti, e da decenni, oltre ad allevare api e imbottigliare miele, si dedicava alla rimozione di colonie dalle case. Poteva aiutare anche gli sfortunati protagonisti della nostra storia?

Prima di intervenire voleva essere sicuro che le api fossero davvero la fonte del problema, un’ape vicino ad una finestra non era una conferma sufficiente. Era il momento di interrogare la famiglia e di ascoltare il suono con le proprie orecchie. La famiglia descrisse il suono come un piccolo ronzio che man mano era diventato sempre più forte e persistente. A quel punto Glover capì di dover vedere la situazione con i propri occhi.

Si recò quindi in Tennessee deciso a risolvere il problema. Portò con sé i due strumenti di cui avrebbe avuto bisogno: la tuta da apicoltore e una termocamera. La tuta avrebbe impedito alle api di pungerlo e gli avrebbe permesso di operare in sicurezza, la termocamera avrebbe permesso di determinare con sicurezza se nel muro c’era davvero un’infestazione, rivelando o meno la presenza di fonti di calore.

Normalmente quando si fa una scansione termica tramite termocamera, una piccola area rossa si illumina: ogni area rossa indica un essere vivente. Dopo la scansione Glover rimase senza parole: quasi tutta la casa si era illuminata! Doveva trattarsi di un errore, ricalibró la fotocamera ed eseguì di nuovo la scansione, ma ottenne lo stesso identico risultato. C’erano così tante “fonti di calore” nel muro che non riusciva a trovare il punto di ingresso delle api.

Le case nel sud degli Stati Uniti sono costruiti con una struttura speciale chiamata spioncino, vale a dire che tra i mattoni sono presenti dei piccoli fori per drenare l’umidità e impedire ai mattoni di diventare porosi, evitando così crolli strutturali. Glover vide che tutte le fonti di calore puntavano su uno spioncino sul retro della casa. Puntò meglio la fotocamera termica e si accorse che i proprietari avevano ragione, c’era una colonia di api nel muro. Un’enorme colonia di api.

Glover voleva agire quanto prima ma si rese conto di avere due ostacoli da superare. In primo luogo, c’era una quantità enorme di api, quasi impossibile da spostare. In secondo luogo, trovare l’alveare tra i mattoni era un’impresa molto ardua. Gli serviva un piano, aveva qualcosa in mente ma era sicuro che i proprietari non potessero neanche lontanamente immaginare cosa stava per proporre.

L’uomo che sussurrava alle api espose quindi il suo piano alla famiglia, che doveva però accettare una sola condizione. Per poter rimuovere le api si sarebbe reso necessario abbattere alcune parti della casa, non sarebbe stato un lavoro economico. Glover voleva che la famiglia ne fosse consapevole e che fosse pronta ad accettare la sua condizione. Gli sfortunati proprietari accettarono senza esitazione.

Dopo aver rimosso il primo mattone, Glover notò che lo spazio tra le pietre e il cemento era piccolissimo, e questo avrebbe reso il lavoro molto più complicato. Non si perse d’animo e iniziò a lavorare meticolosamente; quando raggiunse l’alveare rimase senza parole. Non solo era enorme, ma era completamente intatto. Tutte le api erano sane e fiorenti. Non appena rimosse una pietra fu chiaro che la casa era infestata dalle api, c’erano molte di loro sulle pareti e non c’era modo di rimuovere tutti i mattoni. L’intera cosa doveva essere demolita?

La situazione era più complicata del previsto. Non sapeva quante api ci fossero sui muri e quanto ci sarebbe voluto a spostarle tutte. I proprietari erano visibilmente preoccupati, ma chiesero comunque a Glover di continuare quanto aveva iniziato. Continuò a rimuovere le pietre, e man mano l’aria si faceva sempre più tesa. Il ronzio diventava sempre più forte e Glover sapeva che non era buon segno. L’ultima cosa che voleva era uno sciame di api arrabbiate in giro per il quartiere. Mantenne la calma e continuò il suo lavoro. Dopo molte ore arrivò finalmente all’alveare, ma c’era un altro problema, qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere.

Rimossa l’ultima fila di pietre notò qualcosa di strano. Il pesticida pompato dalla ditta di disinfestazione aveva ucciso alcune api, che giacevano in un angolo. La maggior parte stava bene, ma c’era un problema. L’ape regina era morta, e questo significava che la colonia sarebbe crollata a breve. Glover sapeva di dover agire in fretta e di dover trovare una soluzione per salvare quelle api.

La tensione nell’aria era palpabile, Glover aveva spiegato ai proprietari che quando una regina muore le altre api tendono a diventare aggressive. Tuttavia, quella colonia era speciale. Le api sembravano comportarsi come un alveare con una normale regina, e Glover era ottimista. Sarebbe riuscito a salvarle e a far prosperare di nuovo l’alveare.

Glover era un apicoltore da molto tempo ma rimase comunque scioccato dalle dimensioni dell’alveare. Quante api c’erano? Come avrebbe fatto a rimuoverle e trasferirle nella loro nuova casa? Sarebbero sopravvissute? Il tempo delle domande era finito, doveva agire.

Dopo aver trasferito le api in un nuovo alveare grazie ad un particolare aspirapolvere, non poteva far altro che aspettare. Aspettare che si adattassero alla loro nuova casa e che prendessero confidenza con la nuova ape regina. Alcune api cominciarono a volarle intorno, ma la maggior parte continuava ad ignorarla. Glover era seriamente preoccupato; se non avessero accettato la nuova regina, le api sarebbero morte di lì a poco, e con loro la regina.

Incredibilmente le cose iniziarono a migliorare. Dopo aver accettato la regina, la colonia stava nuovamente prosperando. Monitorando l’attività delle api, l’apicoltore fu in grado di stabilire che avevano vissuto nei muri della casa per almeno due anni, e che i precedenti proprietari non si fossero accorti di nulla perché l’alveare non era ancora stato costruito. Man mano che le uova si schiudevano e nuove api nascevano, il suono diventava sempre più forte.

Sei mesi dopo il salvataggio delle api, Glover scrisse ai proprietari della casa in Tennessee. L’alveare era il più prospero che avesse mai avuto, la regina era prospera e felice e il miele prodotto andava a ruba. Anche i proprietari della casa erano felici che le api, e la casa, fossero sopravvissute!

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