I portieri italiani più forti di tutti i tempi
Spesso nel calcio i riflettori sono puntati per la maggior parte del tempo su attaccanti e centrocampisti, che con la loro tecnica, inventiva e intuito regalano azioni spettacolari e goal da manuale. Ma c’è un ruolo che è altrettanto importante, quello del portiere. Baluardi estremi della difesa, i portieri giocano un ruolo fondamentale: la loro parata può negare il punto della vittoria o del pareggio. Il calcio italiano è ricco di portieri fortissimi, per tecnica, resistenza e abilità. Oggi vi proponiamo la nostra classifica dei 10 portieri italiani più forti di sempre.
Considerato il portiere del Milano più forte di tutti i tempi, Giovanni Galli ha all’attivo un palmares che conta due Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Uefa. Cresciuto nelle fila delle Fiorentina, ha poi vestito le maglie di alcuni dei club italiani più forti come Milan, Napoli e Torino. Dotato di grandi qualità tecniche era più focalizzato sull’efficacia dell’intervento piuttosto che sulla spettacolarità. Sulla valutazione della sua carriera, però, pesa ancora come un macigno il timido intervento su Maradona, nella seconda gara dei Mondiali del 1986. Un errore che ne condiziona ancora oggi il giudizio.
Soprannominato “il Conte” per l’eleganza tra i pali (e fuori dal campo), esplose tra le fila del Torino ad inizio anni 90. Con la maglia della Lazio arrivò però la sua consacrazione, diventando il portiere biancoceleste più vincente di sempre: lo scudetto del 2000, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa del 1999, le Coppe Italia e le Supercoppe Italiane del 1998 e del 2000. Specialista nelle uscite alte, gesto tecnico in cui era considerato tra i più bravi in assoluto, il Conte era un portiere tecnicamente completo e capace di infondere sicurezza nel reparto arretrato.
Soprannominato il “Portiere di Ghiaccio”, Sarti è stato il totem di Fiorentina e Inter. Con i viola vinse il primo, storico scudetto nel 1956. Ma è nell’Inter di Herrera che Sarti diventa leggenda: due campionati, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Portiere «geometrico», con un'interpretazione del ruolo priva di fronzoli e improntata sul senso della posizione,Sarti spiccava per la capacità di compiere interventi efficaci senza dover ricorrere a gesti atletici particolarmente vistosi.
Tra gli emblemi dell’Italia vicecampione d’Europa nel 2000, c’è sicuramente il portiere di Fiorentina e Inter, ricordato soprattutto per aver parato l’ultimo dei tre rigori neutralizzato all’Olanda. Considerato uno dei migliori portieri della sua generazione, a livello di club ha conquistato 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e una UEFA Champions League. Portiere affidabile ed essenziale negli interventi, le doti che lo caratterizzavano erano freddezza, intuito e rapidità.
Campione d'Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana. Considerato uno dei migliori portieri italiani di sempre, è stato inserito nella Hall of Fame del Cagliari, con cui ha conquistato uno storico scudetto nella stagione 1969-1970. Albertosi, ricordato soprattutto per la storica rivalità con Dino Zoff, era un portiere dal carattere acceso ed estroverso, che poteva contare su notevoli doti fisiche e tecniche, le quali gli consentivano di compiere interventi efficaci e stilisticamente impeccabili.
Bandiera della Sampdoria nell’era più gloriosa del club (con loro vinse lo scudetto nel 1991, la Coppa delle Coppe, la Coppa Italia e Supercoppa Italiana), Pagliuca si piazza al quinto posto nella top 10 dei portieri italiani più forti di sempre. Celebre il fotogramma del suo bacio al palo che lo aveva salbato nella partita persa ai rigori contro il Brasile durante i Mondiali USA ‘94. Portiere atletico,robusto e tecnicamente completo, Pagliuca spiccava per l'abilità tra i pali, dove offriva il meglio di sé grazie alle dote acrobatiche.Tra gli altri suoi pregi si ricordano il buon controllo di palla, che gli permetteva di rischiare il dribbling in caso di necessità, e il rinvio forte e preciso col piede sinistro.
Medaglia di legno per Angelo Peruzzi, il portiere che per doti e carisma era considerato a detta di tutti il collega perfetto per ogni difesa. Con la Juve di Lippi ha vinto tutto quello che avrebbe potuto vincere: tre scudetti, una Champions League (l’ultima della bacheca bianconera), una Coppa Uefa e una Coppa Intercontinentale, prima di legare la sua carriera alla Lazio (di cui è oggi il Club Manager). Nel 2006 diventa Campione del Mondo. Soprannominato Tyson o più amichevolmente Cinghialone in virtù della notevole potenza muscolare, Peruzzi era un portiere dal repertorio completo, dotato di buona presa, riflessi pronti e ottimo senso del piazzamento. Dava il meglio di sé nelle uscite basse.
Terzo gradino del podio per Walter Zenga, soprannominato Uomo Ragno o Deltaplano. Bandiera dell’Inter, vanta il recordo assoluto di imbattiilità nei Mondiali grazie al fatto di non aver subito nessun goal per ben 517 minuti. Con l’Inter ha disputato 473 incontri, vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA. Portiere di grande carisma e temperamento,dal carattere acceso, Zenga spiccava per l'abilità tra i pali e l'eleganza negli interventi.
Medaglia d’argento per Dino Zoff, uno dei portieri più forti di tutti i tempi. Lo storico capitano di Spagna ‘82 ha mantenuto il primato di presenze in Nazionale per ben 2 decenni. Con la maglia della Juventus invece ha praticamente vinto tutto, tranne la Champions League (destino che lo accumuna a Buffon). Estremo difensore dotato di affidabilità e freddezza, Zoff si distingueva per il notevole senso del piazzamento, la sicurezza nelle uscite e negli interventi, finalizzati più all'efficacia che alla spettacolarità. Suo segno distintivo era quello di bloccare il pallone quando possibile, anziché respingerlo, e la preferenza per uniformi da gioco scarsamente appariscenti, utili a non evidenziare la sua posizione tra i pali.
Primo gradino del podio per Gianluigi Buffon, considerato l’erede di Zoff e, da addetti ai lavori e tifosi, il miglior portiere nella storia del calcio. Pazzesco il suo palmares: 9 scudetti con la Juventus (record in Serie A), di cui 7 consecutivi; è l’estremo difensore con più presenze nella storia del nostro campionato (640), ma soprattutto il primatista assoluto per le presenze in Nazionale (176). Con 974 minuti senza subire reti, detiene anche il record d’imbattibilità in A. Nel 2016 è stato il primo portiere a ricevere il Golden Foot. Nel 2006 diventa Campione del Mondo con la Nazionale italiana. Portiere di grande carisma e temperamento, abbina a un ottimo senso della posizione eccellenti doti tecniche, fisiche e atletiche, che gli consentono di destreggiarsi con efficacia nelle parate in tuffo e nelle uscite alte. Nonostante la statura elevata, possiede ottimi riflessi e notevole agilità si distingue, inoltre, per la costanza di rendimento, la concentrazione.
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