La classifica dei 50 cestisti più forti di sempre
Negli ultimi decenni più di 4000 giocatori hanno calcato i campi di basket dell’NBA. Centinaia di talenti, alcuni più longevi, altri semplici meteore, che hanno fatto la storia di uno degli sport più amati d’America e del mondo. Stilare una classifica è difficile, oggi proviamo comunque a farlo proponendovi una classifica dei 50 giocatori più forti dell’NBA.
Barry passò alla storia per il suo famoso modo di tirare i tiri liberi, ovvero a due mani partendo dal basso, che gli valse in carriera una fantastica percentuale del 94,7% nel periodo di militanza a Houston e un generale 89% in carriera. La sua stagione da 35.6 punti segnati di media è nella top-10 della storia NBA, dal 1986 è stato inserito nella Hall of Fame e nel 1997 è stato inserito fra i migliori cinquanta giocatori di tutti i tempi.
Una volta miglior realizzatore NBA, due volte miglior rimbalzista, ma mai MVP nonostante i quasi 24 punti di media nel decennio in cui è rimasto in campo: in pochi lo ricordano, ma un giocatore che a suo modo ha segnato la storia della lega. Ha infatti militato per 16 stagioni nella NBA ricoprendo per lo più il ruolo di ala grande.
Alto 2,06 metri, Hayes è stato un rimbalzista ed un realizzatore fra i più prolifici della sua epoca, oltre che gran difensore. Venne introdotto nella Basketball Hall of Fame e fra i 50 giocatori più forti del cinquantenario della NBA ed è ricordato fra i lunghi più forti di tutti i tempi.
48esimo posto per Walt Frazier, ex cestita e volto dei New York Knicks. Fortissimo playmaker, è passata alla storia la sua prestazione in gara 7 della serie finale del 1970: 36 punti, 19 assist, 7 rimbalzi nella stessa partita in cui Willis Reed giocò, praticamente zoppo, contro Wilt Chamberlain. Sette volte NBA All-Star, quattro volte nel primo quintetto NBA e due nel secondo, sette volte tra i primi cinque difensori della lega, fu anche miglior giocatore dell'All Star Game del 1975.
Nessun numero potrebbe rendere giustizia a Isiah Thomas per il suo enorme impatto sui Detroit Pistons, una squadra che, in uno dei periodi più competitivi della storia della NBA, è riuscita con merito a prendersi due titoli trascinata dal talento del cestista americano. Thomas fu inserito nella Basketball Hall of Fame nel 2000.
46esimo posto per Pau Gasol, ritenuto uno degli stranieri più forti ad avere militato in NBA, oltre che il cestista spagnolo più forte di sempre. Ha partecipato a 6 All-Star Game, ha fatto parte per 4 volte dell'All-NBA Team e ha vinto 2 titoli NBA con i Los Angeles Lakers. Gasol è stato il primo giocatore dei Memphis Grizzlies (oltre che spagnolo)a partecipare all'All-Star Game, oltre a detenere il record della franchigia del Tennessee per percentuale di tiri dal campo segnati.
George Gervin, ex cestista, professionista nella ABA, nella NBA e in Europa, si piazza al 45esimo posto della nostra classifica. Ha militato nel ruolo di guardia ai massimi livelli sia nella American Basketball Association (con i Virginia Squires) che nella NBA per un totale di 14 stagioni. Soprannominato "Iceman" dai tifosi, fu uno dei realizzatori più prolifici nella storia della pallacanestro. È membro della Basketball Hall of Fame e della selezione dei 50 migliori giocatori della NBA.
Un tiro descrive tutta la carriera di Ray Allen: Finals 2013, gara-6, Miami-San Antonio. Vincitore di due titoli NBA, conta 10 convocazioni all'All-Star Game, ed è il giocatore che ha realizzato più tiri da tre punti nella storia della lega (2973).
Un gradino più sopra rispetto a Ray Allen, nonostante abbia vinto meno, per Reggie Miller, ex cestista statunitense che ha militato nella NBA esclusivamente negli Indiana Pacers. Ha vinto la medaglia d'oro olimpica ad Atlanta 1996. Soprannominato Killer Miller per l'eccezionale abilità nel tiro da tre punti, è ritenuto uno dei più grandi tiratori della storia dell'NBA.
Due volte campione NBA, due volte MVP delle Finals e a caccia di un tris storico a Los Angeles, Leonard si piazza alla posizione 42 della nostra classifica. Considerato uno dei migliori cinque giocatori attualmente in attività, ha vinto il titolo nelle stagioni 2013-14 con i San Antonio Spurs e nel 2018-19 con i Toronto Raptors venendo eletto entrambe le volte MVP delle finali: queste due vittorie lo rendono uno dei soli tre giocatori nella storia a vincere questo premio con due squadre diverse e il primo a vincerlo in due conference diverse.
Paul Pierce è considerato uno dei migliori cestisti della sua generazione, nonché uno dei più forti nella storia dei Celtics. Vanta una media di 20.0 punti a partita nelle 18 stagioni disputate nella NBA. Ha giocato per dieci volte l'NBA All-Star Game, è stato inserito una volta nella seconda miglior squadra NBA e tre volte nella terza miglior squadra ed ha guidato i Celtics fino alle NBA Finals nel 2008 e nel 2010, vincendo quelle del 2008 e guadagnandosi il premio di MVP delle finali.
40esimo posto per Adrian Dantley, il cui nome non suona familiare a molti, pur essendo uno dei realizzatori più efficaci della storia dell’NBA: ha infatti realizzato oltre 24 punti di media per più di un decennio segnando soltanto 7 triple in tutta la sua carriera. Dantley condivide con Wilt Chamberlain il record di maggior numero di tiri liberi realizzati durante una partita della NBA, mettendo a segno 28 tiri liberi su 29 nella vittoriosa sfida tra gli Utah Jazz e gli Houston Rockets (conclusasi sul 116-111).
Padre di Luke, altro grande giocatore dell’NBA, la carriera di Bill è stata fortemente limitata dagli infortuni. Questi non gli hanno impedito però di diventare uno dei lunghi passatori migliori della storia NBA.
Denny Crum, assistente del coach John Wooden, venne spedito a visionare Walton alla Helix High School di San Diego. Al suo ritorno Crum affermò che Walton era il più grande giocatore liceale che avesse mai visto. Wooden, ignaro del genere di giocatore in questione, chiamò Crum nel suo ufficio e gli disse: «Denny, non far mai più un commento così stupido. Ti fa sembrare un idiota ed un incompetente. Addirittura dire che qualcuno coi capelli rossi e con quella faccia lentigginosa da ragazzino, che per giunta viene da San Diego, è il miglior high schooler che tu abbia mai visto. Innanzitutto non c'è mai - e dico mai - stato un giocatore decente proveniente da San Diego».
38esima posizione per Patrick Ewing, uno dei più grande giocatore della storia dei Knicks, uno dei più grandi "intimidatori" nei pressi del ferro della storia NBA, un talento da 20 punti e 10 rimbalzi di media. Il 28 febbraio 2003 in una maestosa cerimonia al Madison Square Garden la sua maglia numero 33 è stata ritirata. Non ha mai vinto un anello NBA con i Knicks, ma è comunque tra i migliori giocatori di sempre della franchigia e uno dei migliori centri della storia dell'NBA.
Un gradino in più per Ginobili, il cestista argentino naturalizzato italiano che ha battuto da protagonista contro avversari che sulla carta apparivano invincibili. Nel corso di una carriera di 23 stagioni, è diventato uno dei due soli giocatori (insieme a Bill Bradley) ad aver vinto un titolo Euroleague, un campionato NBA e una medaglia d'oro olimpica. Ginobili, quattro volte campione della NBA, ha giocato per i San Antonio Spurs per tutta la sua carriera nella NBA.
Eletto MVP della stagione 2016-2017, ha partecipato otto volte all'NBA All-Star Weekend, risultando miglior giocatore dell'evento nel 2015 e nel 2016. Detiene il record di triple doppie realizzate in una stagione, ossia 42 nella stagione 2016-17. Considerato uno dei migliori cestisti dell’NBA e della sua generazione, Westbrook è l'unico giocatore nella storia della NBA ad aver realizzato per tre volte consecutive una tripla doppia di media stagionale (per punti, assist e rimbalzi).
Due premi MVP, 8 convocazioni all'NBA All-Star per il cestista che divenne il volto di una rivoluzione nella concezione della pallacanestro che è tutt'ora in atto. Steve Nash si piazza al 35esimo posto.
Ottimo tiratore, è uno degli 8 cestisti NBA facenti parte del c.d. club dei 50-40-90, costituito da quei giocatori che, in una o più stagioni, hanno raggiunto il 50% dal campo, il 40% da tre e il 90% ai tiri liberi. Era dotato di una grande visione di gioco che gli ha consentito di fornire molti assist ai compagni tanto da raggiungere il terzo posto nella classifica per numero di assist serviti in cariera (10.335).
La Boston degli anni '80 è ricordata per le prodezze di altri giocatori (che troveremo più su in classifica), ma Kevin McHale è stato una delle ragioni principali di quei successi. Un giocatore da 60% reale al tiro in una squadra che ha vinto tre titoli NBA, McHale si piazza al 34esimo posto della classifica.
33esimo posto per uno dei giocatori che ha rivoluzionato il gioco del basket americano. Jason Kidd ha anticipato di diversi anni l'attuale tendenza del giocatore in grado di fare tutto sul parquet, nonostante le sue doti fisiche non fossero paragonabili a quelle dei giocatori di oggi.
Nelle 52 presenze con la nazionale statunitense, Kidd non ha mai subito una sconfitta: ha giocato 16 partite alle Olimpiadi vinte (2000 e 2008), 30 nei campionati continentali (1999, 2003 e 2007) e 6 nelle amichevoli, vincendole tutte 52. È secondo nella classifica dei giocatori con il maggior numero di assist nel Team USA: primo in questa speciale classifica resta John Stockton.
32esimo posto per Clyde Drexler, guardia tiratrice dell’NBA e detentore di diversi record tra i quali maggior numero di palle rubate in metà partita (8), maggior numero di rimbalzi offensivi da una guardia (2.615), maggior numero di palle rubate in una serie al meglio di cinque (13), maggior numero di palle rubate in metà partita (6), maggior percentuale ai liberi nella storia dell'All Star Game (1.000).
Dolph Schayes si piazza al 31esimo posto della nostra top 50. Nonostante l’unico titolo NBA vinto rimane un simbolo del basket anni '60, un All-Star d'altri tempi. Dal punto divista statistico, è stato un giocatore di primissimo livello difensivo, capace di collezionare ben 10 stagioni consecutive con 10 o più rimbalzi per gara. Fra le sue migliori stagioni difensive, rimangono nella storia quella del 1950-51, in cui fu capace di catturare 1080 rimbalzi, con una media di 16,4 a partita.
Nel 1956-57 ne catturò 1008 con una media di 14 a partita e nella stagione successiva di 14,2. In carriera dal punto di vista difensivo ha collezionato 11256 rimbalzi con una media di 12,1 rimbalzi a partita. Nella stagione 1950-51, arrivò primo della lega in rimbalzi.
Primo MVP della storia dell’NBA, nessuno ha segnato più punti dei 20.000 di Bob Pettit, il giocatore che ha dato il via alla dinastia dei grandi centri dell’NBA. Rivoluzionò completamente il ruolo di ala grande, pur spostandosi alle volte nella posizione di centro, rimanendone tuttora uno dei più grandi interpreti mai visti. Fu eletto nella Basketball Hall of Fame nel 1970, campione NBA nel 1958, MVP della stagione nel 1956 e nel 1959, rookie dell'anno 1955.
29esimo posto per John Stockton, miglior passatore della storia NBA per longevità e continuità con ben 15.806 assist in carriera. Alto 185 centimetri, Stockton è considerato di gran lunga uno dei più forti playmaker che abbia mai calcato un campo di pallacanestro. Inoltre è anche ritenuto uno dei migliori giocatori a non avere mai vinto il titolo NBA. Nel 1996 il suo nome è stato inserito tra i giocatori più forti di tutti i tempi, in occasione del cinquantenario dell'NBA. È stato scelto per la Basketball Hall of Fame il 6 aprile 2009, nella quale è stato ufficialmente inserito l'11 settembre dello stesso anno.
Un gradino più alto di John Stockton per Chris Paul, cestista statunitense, che gioca come playmaker nella NBA con i Phoenix Suns. Considerato uno dei migliori playmaker e passatori di sempre, è stato nominato Rookie of the Year nel 2006 e ha collezionato undici convocazioni all'NBA All-Star Game. . Dotato di grande visione di gioco,] è in grado di consegnare molti assist ai compagni oltre ad avere un'ottima abilità di palleggio, tiro dalla media distanza ed essere un ottimo difensore.
Nessun anello NBA al dito ma la 27esima posizione per James Harden, cestista statunitense dei Brooklyn Nets. È considerato uno dei migliori cestisti in attività, e uno dei migliori realizzatori della storia grazie al suo step back. Soprannominato The Beard, in italiano Il Barba, a causa della sua folta e distintiva barba, Harden è stato il primo giocatore nella storia della NBA a fare una tripla doppia da 60 punti in una partita. Inoltre, assieme a Wilt Chamberlain, Elgin Baylor, Michael Jordan, Kobe Bryant e Damian Lillard è l'unico ad aver segnato almeno 60 punti in più di un'occasione
8 titoli NBA e un premio MVP per l’uomo simbolo dei Boston Celtics e dell’NBA stessa. Havlicek si posiziona al 26esimo posto della nostra classifica.
Jerry West descrisse così Havlicek: “Il ragazzo è l'ambasciatore del nostro sport. John ha dato il suo meglio ogni notte e aveva tempo per tutti - compagni di squadra, fans, la stampa». Il cestista è al tredicesimo posto nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi, con 26.395 punti. Dal 1983 è nella Basketball Hall of Fame e nel 1996 è stato inserito come uno dei migliori cinquanta giocatori di tutti i tempi. Con i suoi 26.395 punti è il miglior marcatore di tutti i tempi dei Boston Celtics.
Soprannominato il Robin dell’NBA per la sua abilità nell’essere la spalla perfetta di tanti Batman, Scottie Pippen si piazza di diritto a metà della classifica ed è considerato uno dei migliori difensori della storia NBA, forse il migliore in assoluto sul perimetro. Con Michael Jordan, Pippen formò un duo che portò a Chicago sei titoli NBA nell'arco di otto stagioni, riuscendo anche a stabilire il record (fino a quel momento) di 72 partite vinte su 82 giocate in regular season, record poi battuto (73-9) dai Golden State Warriors il 13 aprile 2016.
30 punti e 15 rimbalzi di media per le prime sette stagioni NBA di Elgin Baylor, che entra a pieno titolo nella prima metà della classifica dei 50 migliori giocatori di NBA, piazzandosi al 24esimo posto. Baylor fa parte della Hall of Fame del basket americano, avendo giocato 13 stagioni come ala per i Minneapolis Lakers / Los Angeles Lakers. Il 14 aprile 1962 in occasione di gara 5 delle NBA Finals 1962 stabilisce con 61 punti il record di punti segnati in una singola partita delle NBA Finals, record ad oggi ancora imbattuto. Ha lavorato per 22 anni come general manager dei Los Angeles Clippers, fino alla stagione 2008-09. Il 7 aprile 2018 è stata inaugurata una statua in suo onore
Arte del rimbalzo, capacità di fare team e animo da campione. Parliamo di Moses Malone, fuoriclasse dell’NBA troppo spesso dimenticato quando si parla della storia del basket americano. Per lui un titolo NBA e 4 MVP.
Gli ultimi anni della carriera di Malone furono caratterizzati da spostamenti piuttosto frequenti in squadre senza troppe pretese. Dal 1986 al 1988 giocò per i Washington Bullets, mantenendo ancora statistiche invidiabili (24,1 punti e 11,3 rimbalzi a partita nel 1986-87). In seguito militò per tre stagioni di fila negli Atlanta Hawks per concludere la sua carriera a San Antonio nel 1995. Morì a 60 anni il 13 settembre 2015, per un malore improvviso.
Michael Jordan affermò in un'intervista: "Senza Doctor J non sarebbe mai esistito MJ". Doctor J, al secolo Julius Erving, divenne famoso negli anni ‘70 per la sua capacità di coniugare l'eleganza e l'imprevedibilità del suo gioco ad un'esplosiva potenza. Entusiasmò gli appassionati di basket con le sue spettacolari schiacciate, nelle quali saltava al di sopra delle braccia dei difensori avvitandosi e rimanendo a lungo sospeso in volo come mai si era visto prima.
Un talento eterno, "il più grande giocatore nella storia dello sport della Florida" secondo alcuni; è Dwyane Wade cestista dei Miami Heat e vincitore di 3 titoli NBA. Wade è l’uomo dei record, tra i tanti ricordiamo: miglior marcatore di sempre, miglior assistman di sempre e giocatore con il maggior numero di palle rubate nella storia dei Miami Heat. È inoltre la guardia con il maggior numero di stoppate nei playoff e la guardia con il maggior numero di stoppate in assoluto.
20esimo posto per Karl Malone, secondo miglior marcatore NBA di sempre con 36 928 punti, davanti a LeBron James (35 017) e alle spalle del solo Kareem Abdul-Jabbar (38 387); è stato inoltre il più "anziano" a vincere il premio come MVP della stagione.
Soprannominato The Mailman ("il postino") per via della sua costanza di rendimento, prima dell'affermazione di Tim Duncan era considerato quasi unanimemente la migliore ala grande di tutti i tempi]; è altresì considerato dai più il miglior giocatore a non avere mai vinto il titolo NBA.
19esima posizione per Barkley, soprannominato Sir Charles, e nominato MVP della stagione nel 1993. Nel 1997 è stato inserito dalla NBA nella lista dei 50 giocatori più forti di tutti i tempi, mentre nel 2006 è stato introdotto nella Basketball Hall of Fame. Nel 1984 viene escluso dalla squadra per le Olimpiadi di Los Angeles da Bob Knight dopo aver fatto un sarcastico apprezzamento sulle scarpe del coach durante un allenamento. Nel 1992 viene scelto per partecipare alle Olimpiadi di Barcellona 1992, dove si tiene la prima apparizione di giocatori professionisti della NBA ai Giochi olimpici, come membro del "Dream Team" originale, probabilmente la formazione di basket più forte di tutti i tempi
Non tutti lo sanno ma la silhouette di Jerry West venne usata per la creazione del logo dell’NBA. West ha avuto una delle più brillanti carriere nel basket professionistico, prima come giocatore poi in qualità di coach e quindi dirigente. È stato inserito nella Hall of fame nel 1980.
Tra i vari soprannomi affibbiatigli spiccano Mr. Clutch ("mister pressione"), per la sua freddezza e la capacità di segnare nelle situazioni decisive delle gare, e Zeke from Cabin Creek, datogli dal compagno di squadra Elgin Baylor e al quale West non era particolarmente appassionato. Il 26 novembre 2005 il suo numero 44 è diventato il primo numero di maglia ritirato dalla West Virginia University per poi venire ritirato anche dalla squadra a cui ha legato indissolubilmente il suo nome, i Los Angeles Lakers. Suo figlio Jonnie ha firmato con la WVU nel 2006.
17esimo posto per Nowitzki, il più grande realizzatore non statunitense della storia NBA, leader per 20 anni dei Mavericks e sempre protagonista al vertice con una delle carriere più longeve della storia NBA. Ala grande di 2,13 metri, poteva giocare anche come centro, ruolo che ricopriva soprattutto in nazionale. È stato un eccellente tiratore dalla distanza, caratteristica rara nei suoi pari ruolo, all’inizio della sua carriera; si avvaleva spesso del tiro in allontanamento. È considerato da molti esperti il miglior giocatore europeo della storia della NBA
A livello atletico, emotivo e tecnico un giocatore con pochissimi eguali: un simbolo per 20 anni, campione con i Celtics, MVP, leader, All-Star e leggenda già mentre era ancora in attività. Garnett si piazza di diritto al 16esimo posto di questa classifica.
Il suo palmarès include: un titolo NBA (vinto nella stagione 2007-08 con i Boston Celtics), un titolo di MVP della regular season (stagione 2003-04 con i Minnesota Timberwolves), quindici convocazioni per l'All-Star Game (vincendo il premio di MVP nel 2003) e la nomina per otto volte negli All-NBA Teams e All-Defensive Teams. Nella stagione 2007-2008 vince il premio come miglior difensore e nel 2005-2006 il J. Walter Kennedy Citizenship award per il giocatore più impegnato nel sociale.
Un gradino più alto per un altro Kevin del basket, stavolta parliamo di Kevin Durant. Annoverato tra i migliori realizzatori della storia del basket, con la nazionale statunitense ha vinto l'oro ai Mondiali in Turchia nel 2010, alle Olimpiadi di Londra del 2012 e di Rio de Janeiro 2016. È stato eletto MVP della stagione NBA 2013-2014. È diventato inoltre campione NBA nelle stagioni 2016-17 e 2017-18 con i Golden State Warriors, venendo anche eletto MVP di entrambe le Finals.
14esimo posto per il compianto Kobe Bryant, stella e simbolo dell’NBA, uno dei più forti di sempre. 5 titoli NBA, 3 premi MVP e 2 ori olimpici per il giocatore diventato leggenda. Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori giocatori della storia dell'NBA. Figlio di Joe Bryant e nipote da parte di madre di Chubby Cox, entrambi ex giocatori di basket, Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia, dove ha imparato i fondamentali europei, e ha disputato tutta la sua carriera professionistica nei Los Angeles Lakers, conquistando 5 titoli; è stato inoltre il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 stagioni.
Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai Giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d'oro in tutte e tre le manifestazioni.
Hakeem Olajuwon, cestista nigeriano naturalizzato statunitense, e considerato erede di Jordon, si piazza la 13esimo posto della classifica. Soprannominato The Dream, è annoverato tra i massimi rappresentanti del ruolo del Centro, contribuendo anche alla formazione delle generazioni a venire. È considerato uno dei migliori cestisti di ogni epoca. È uno dei quattro giocatori ad aver realizzato una quadrupla doppia in NBA.
12esimo posto per David Robinson, un nome che a molti non dice nulla ma che appartiene ad uno dei campioni inseriti nella Hall Of Fame del basket, ricordato per la sua efficacia e resa a livello statistico. Per lui 3 medaglie olimpiche, 2 titoli NBA e un premio MVP. Soprannominato The Admiral (l'ammiraglio) per il suo passato nella Marina degli Stati Uniti, ha giocato nell'NBA dal 1989 al 2003, vestendo sempre la maglia dei San Antonio Spurs. L'11 settembre 2009 è stato incluso nella Basketball Hall of Fame, assieme ad altri campioni come Michael Jordan, John Stockton, Jerry Sloan e C. Vivian Stringer.
Zona calda anche per Oscar Robertson, che si aggiudica l’11esimo posto della classifica dei 50 migliori giocatori dell’NBA. Il Re delle triple doppie, è il cestista che più di tutti ha saputo interpretare ogni aspetto del gioco. Un talento arrivato con decenni d'anticipo in NBA rispetto a ciò che lo circondava, un campione eterno anche a distanza di 50 anni.
Zona viva della classifica per Steph Curry, il miglior tiratore della storia dell’NBA. 3 titoli NBA vinti, 10 record personali e 2 premi MVP per il decimo campione della classifica. Considerato il migliore tiratore della storia nonché uno dei migliori giocatori di sempre, detiene il record per il maggior numero di triple messe a segno in una stagione (402 nell'annata 2015-2016) e il secondo per triple realizzate in una singola partita (13 il 7 novembre 2016, record successivamente superato da Klay Thompson); è inoltre secondo per numero totale di triple dietro al solo Ray Allen.
Nono posto per Wilt Chamberlain, uno dei più grandi cestisti della storia dell’NBA. 100 punti in una sola partita, 50 punti di media a stagione sono il suo biglietto da visita. Secondo il giornalista di ESPN Hal Bock, «prima del suo arrivo la maggior parte dei giocatori di basket erano uomini di normali dimensioni. Chamberlain ha cambiato tutto». Grazie alle sue notevoli doti fisiche, ottenne eccellenti risultati in discipline atletiche quali salto in alto, getto del peso e 400 metri piani. Una delle sue pecche tecniche più grandi fu l'imprecisione nei tiri liberi: ne sbagliò 5805.
Un gradino più in alto rispetto a Chamberlain e troviamo Bill Russell, considerato il miglior centro difensivo che abbia mai giocato a pallacanestro. Russell ha vinto undici campionati NBA in tredici stagioni, segnando inoltre una striscia di otto titoli consecutivi. È inoltre il capitano NBA che ha vinto più titoli con una singola squadra e in assoluto.
Zona alta della classifica anche per Tim Duncan. Vincitore di cinque titoli NBA, spiccano tra i riconoscimenti individuali due titoli come MVP della stagione regolare, tre come MVP delle finali e l'inserimento nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame nel 2020. È stato inoltre eletto da Sports Illustrated miglior giocatore del decennio 2000-2010. Assieme a John Salley è l'unico giocatore riuscito nell'impresa di vincere il titolo NBA in tre decenni diversi.
Sesto posto per ‘Oneal, uno dei giocatori più dominanti a livello fisico e di personalità. 4 volte vincitore del titolo NBA e 3 volte premiato come MVP. Per lui anche un oro olimpico ad Atlanta.
Ricordato come uno dei giocatori più dominanti sul piano fisico, con il Team USA ha vinto il mondiale nel 1994 in Canada e il titolo olimpico ad Atlanta 1996; è inoltre l'ottavo marcatore NBA di tutti i tempi e nella stagione 1999-2000 è stato eletto MVP della stagione. Prima scelta assoluta al Draft NBA 1992, nella medesima stagione è stato nominato "Rookie dell'anno". Dopo il ritiro nel 2011 i Lakers hanno reso nota l'intenzione di ritirare il n. 34, indossato nella sua permanenza in California, e la cerimonia è avvenuta il 2 aprile 2013; analogamente il 22 dicembre 2016 gli Heat hanno ritirato la sua maglia n. 32.
Nella top 5 troviamo Larry Bird, considerato uno dei più forti cestisti di sempre, nonché uno dei migliori tiratori della storia dell'NBA. Bird è stato, per tutta la sua carriera, un giocatore dei Boston Celtics, con cui ha vinto tre titoli. Insieme al rivale ed amico Magic Johnson segnò indelebilmente il basket NBA nel corso degli anni ottanta, guadagnandosi il soprannome di "The Legend".
Quarto posto per l’uomo che con il suo sorriso, i suoi passaggi e i suoi successi ha reso celebre l’NBA. Magic Johnson ha vinto cinque titoli NBA con i Los Angeles Lakers, l'oro alle Olimpiadi 1992 e al Tournament of the Americas 1992 con il Dream Team statunitense. È stato inoltre eletto tre volte miglior giocatore NBA e miglior giocatore delle finali NBA. Il suo nome figura nel Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. Il 16 febbraio 1992 i Lakers ritirano ufficialmente la sua maglia, il numero 32.
Medaglia di bronzo per Kareen Abdul-Jabbar, al secolo Ferdinand Lewis Alcindor jr, che con 38.387 punti è il primo realizzatore nella storia della NBA, ed è considerato uno dei migliori giocatori della storia di questo sport. Per lui 6 titoli NBA e 8 premi MVP.
Secondo gradino del podio per una vera e propria leggenda dell’NBA, Lebron James. Soprannominato King James e The Chosen One, è considerato uno dei migliori cestisti di tutti i tempi. Prima scelta assoluta al Draft NBA 2003 e nominato Rookie dell'anno nel 2004, ha vinto quattro titoli NBA e altrettanti premi come MVP della stagione regolare e delle finali. È al 2021 il terzo miglior marcatore della storia NBA nella stagione regolare, mentre ai playoff detiene vari record tra cui quello di punti segnati, palle rubate, rimbalzi difensivi e vittorie.
l più grande di tutti i tempi, il volto del basket mondiale. Michael Jordan si piazza di diritto al primo posto della classifica dei 50 migliori giocatori NBA di sempre. 6 titoli NBA, 11 premi MPV, Rookie dell’anno nel 1984 e 10 volte miglior marcatore dell’NBA.
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